Funzionerà solo come deterrente o diventerà davvero l’arma in più del Fisco contro gli evasori? “Il nuovo redditometro non sarà utilizzato per accertamenti di massa. Sarà uno strumento di compliance” dice il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera, e “servirà a supportare l’attività di accertamento del Fisco sulle persone fisiche cercando di orientare i contribuenti a dichiarare al fisco un reddito coerente rispetto alle reali capacità di spesa”.
Il redditometro ricostruisce in maniera sintetica il reddito dei contribuenti attuando il principio secondo cui il reddito delle persone fisiche è una relazione tra il possesso di beni che il Fisco definisce “indice” (quali ad esempio automobili potenti, case di abitazione, polizze assicurative, collaboratori familiari, cavalli, barche e natanti) e i moltiplicatori definiti dall’Agenzia delle Entrate. Combinando questi parametri si suppone che si possa risalire al reddito effettivo del contribuente. La spesa riveste un ruolo centrale facendo perdere di importanza la produzione del reddito.
Il redditometro nasce da una congettura: il possesso e/o l’acquisto di beni e servizi sono rivelatori di capacità contributiva, ne deve conseguire un reddito congruo e adeguato al tenore di vita manifestato.
Il nuovo modello prevede 11 tipi di nuclei familiari e circa 100 le voci di spesa, articolate in sette categorie:
- abitazione
- mezzi di trasporto
- contributi e assicurazioni
- istruzione
- attività sportive e ricreative e cura della persona
- altre spese significative
- investimenti immobiliari e mobiliari netti
È certamente apprezzabile la riconsiderazione degli elementi ai fini del calcolo reddito metrico. Un paniere di beni così ampio (oltre cento voci di spesa), però, costituisce un appesantimento burocratico a carico dei contribuenti. Allo stesso tempo si nutrono perplessità sull’efficacia della procedura accertativa.
Facciamo alcuni esempi.
- Consideriamo il caso di un lavoratore dipendente. Il Fisco chiederà di dichiarare gli acquisiti per ciascuna delle oltre cento voci di spesa. Sarà necessario per il contribuente conservare i relativi documenti e implementare una contabilità minima personale per far fronte a questa particolare tipologia di accertamenti. Si tratta in genere di spese pagate per acquisiti che generalmente non vengono annotate da alcuna parte, (per esempio, spese per i corsi di lingue straniere, per i viaggi, gli abbonamenti a circoli sportivi, i pernottamenti in hotel, le donazioni effettuate, i centri benessere e i giochi online). Trattandosi di spese personali, d’altra parte, non transitano nella contabilità di lavoratori autonomi e imprese.
- Anche ai fini dell’efficacia della procedura si nutrono forti perplessità rispetto a un paniere di beni così ampio. Il questionario del vecchio redditometro prevedeva solo nove voci di beni e servizi con la possibilità da parte del Fisco di incrociare i dati con le risultanze di altri enti e pubblici registri (gli automezzi sono registrati al PRA, le imbarcazioni al Registro navale, le residenze principali e secondarie sono presenti in Catasto, le informazioni sui collaboratori familiari sono in carico presso l’INPS e l’INAIL, il possesso di cavalli da corsa è verificabile presso l’Unire, i contratti assicurativi sono comunicati all’Anagrafe tributaria). In altri termini quanto dichiarato dai contribuenti nel questionario inviato dall’Ufficio poteva facilmente essere riscontrato (con un po’ di buona volontà gli uffici potevano anche evitare di inviare il questionario per via dello Statuto del contribuente).
Il nuovo strumento comporta per l’Ufficio una presa d’atto di quanto dichiarato dal contribuente. Alcuni esempi:
- le prenotazioni alberghiere o l’acquisto di interi pacchetti turistici presso agenzie di viaggi online non saranno censite oltre la soglia prevista dallo speso metro e difficilmente la stessa informazione potrà essere acquisita tramite campagne di raccolta dati sul territorio. Se poi l’agenzia di viaggi è online è da escludere la previsione di inviare da parte del Fisco un questionario a tutti gli operatori del settore, inclusi quelli virtuali.
- Un elettrodomestico o apparecchio tecnologico acquistato in contanti e con scontrino fiscale al prezzo di 2.490 euro. Un signore che acquista in contanti e con scontrino dieci anelli con diamante alle sue tante amanti di valore unitario sotto la soglia del sospetto. Tali acquisti sfuggiranno al censimento reddito metrico.
- le donazioni fatte in contanti da padre a figlio (incluse nelle cento voci) saranno difficili da rilevare.
Gli esempi sono indicativi di capacità contributiva da segnalare nel nuovo redditometro (elettrodomestici, gioielli e donazioni), ma che il Fisco non potrà riscontrare.
Il Fisco dovrà fidarsi delle dichiarazioni spontanee da parte del contribuente.
Il vecchio redditometro ricostruiva la capacità di spesa del contribuente con solo nove voci, il nuovo strumento, invece, ne impiega oltre cento, con una procedura che implica un appesantimento nella gestione dei documenti da parte dei contribuenti unitamente al rischio, per il Fisco, di non riuscire ad intercettare quelle informazioni non verificabili ma significative.
In una intervista al quotidiano “la Repubblica” il presidente dell’Odcec Claudio Siciliotti sul tema ha affermato: “… sarà utile solo se non diventa come gli studi di settore. Nel caso diventi come gli studi di settore, allora, sarà guerra.” Siamo tutti avvisati.