Nei prossimi mesi assisteremo alla nascita della IV Direttiva europea, in materia di Antiriciclaggio.
L’annuncio è stato dato dal GAFI (Gruppo di azione finanziaria internazionale) in occasione dell’incontro con le “parti private” organizzato presso il Ministero dell’economia – Dipartimento del Tesoro, nel mese di settembre 2011.
Come ormai è noto il GAFI, organismo intergovernativo, ha elaborato “49 Raccomandazioni” che sono state recepite nei sistemi normativi dei singoli paesi aderenti.
La prossima Direttiva europea, come annunciato, punterà al rafforzamento di alcuni presidi ritenuti indispensabili alla lotta al Riciclaggio e al Finanziamento del Terrorismo.
I punti che saranno oggetto di attenzione si riferiscono sia all’architettura Istituzionale sia agli adempimenti che gravano sui destinatari della norma.
Per quanto attiene l’architettura istituzionale sono previsti aggiornamenti normativi finalizzati a dare impulso a:
- Ruolo dell’ UIF;
- Potenziamento delle autorità investigative (Nuclei Speciali di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza e DIA);
- Potenziamento della Cooperazione internazionale.
In materia di adempimenti il GAFI ritiene che l’attenzione debba essere rivolta, in modo prevalente, nei confronti degli enti, delle persone giuridiche e dei trust.
I soggetti destinatari della norma, tra cui i professionisti, saranno chiamati ad un’attività sempre più serrata di “due diligence” diretta ai propri clienti e alle loro operazioni.
La tracciabilità completa delle operazioni e dei pagamenti risulta l’obiettivo principale a cui le autorità vogliono pervenire nel più breve tempo possibile.
Tra le novità che si apprestano ad essere emanate risulta esserci l’obbligo di adeguata verifica rafforzata, nel caso in cui il cliente risulti essere Persona Politicamente Esposta (PEP) residente sul territorio nazionale.
In relazione a tale modifica, i professionisti dovranno adempiere all’obbligo di adeguata verifica, con modalità rafforzate, quando il proprio cliente rientra tra i soggetti individuati come PEP residenti sia in Stati comunitari o in un Paese Terzo sia residenti in Italia.
Possiamo affermare, a questo punto, che le Istituzioni tutte, nazionali ed internazionali, dall’esperienze vissute fino ad oggi, hanno maturato una posizione precisa in materia di lotta alla criminalità che si sintetizza in: “La collaborazione attiva di tutti i soggetti destinatari della disciplina antiriciclaggio è essenziale per la costruzione di un modello capace di filtrare e rintracciare ogni tipo di operazione che sia in contrasto con la legalità”.
Il GAFI, inoltre, ha annunciato che come avviene in Italia, il reato di evasione fiscale sarà ritenuto “reato presupposto” anche in tutti gli altri paesi che attualmente lo escludono.
L’Italia come sempre ha fatto scuola, ha iniziato per prima e si ritrova ad essere di esempio agli altri.
In discussione vi sono, inoltre, tutte le operazioni di trasferimento valori che attualmente avvengono attraverso le aziende specializzate.
Tali operazioni saranno maggiormente controllate obbligando tutti gli operatori ad una più analitica tracciabilità.
Anche per i pagamenti sotto soglia sarà, probabilmente, previsto l’obbligo di identificazione.
Si ragiona , infine, circa la necessità di istituire presso le aziende registri per la raccolta delle informazioni rilevanti ai fini della normativa. Il messaggio che riceviamo è: non mollate l’attenzione, ma siate più collaborativi.