Lacrime e sacrifici nella manovra “Salva-Italia”

È tutto vero. Le lacrime del ministro, il messaggio di speranza unita alla responsabilità del momento, il contesto partecipativo e preoccupato, il tono grave e serio nell’esporre i sacrifici che ci attendono.
Sono gli  elementi di un clima di svolta che ha caratterizzato la conferenza stampa di presentazione della manovra “Salva-Italia”.

In sintesi  i provvedimenti più significativi che saranno oggetto di approfondimento nei prossimi giorni.

IVA
Da settembre 2012 aumento delle aliquote IVA: l’aliquota al 21% passa al 23%, mentre quella al 10% sarà innalzata di due punti percentuali passando al 12%.
L’aumento dell’IVA sarà effettuato solo se necessario, in quanto è legato al taglio delle agevolazioni fiscali ed assistenziali (tax expenditures).
In pratica, l’eventuale taglio lineare previsto dalle manovre estive non colpirà le detrazioni per lavoro e per carichi familiari.

IRAP
Entra in vigore con effetto immediato la totale deducibilità dell’Irap sul costo del lavoro, ai fini Ires e Irpef. Così si opera una radicale innovazione rispetto alla normativa in vigore che fissa al 10% la quota di deduzione forfettaria dell’Irap. La deduzione riguarderà il solo costo del lavoro e non più entrambe le componenti (lavoro e interessi passivi).

ACE (Aiuto alla Crescita Economica)
Per i soggetti passivi dell’Ires viene introdotta la riduzione dell’onere tributario connesso alla remunerazione ordinaria del capitale reinvestito. In altre parole, chi reinveste gli utili ottiene uno sconto sulle imposte.

DETRAZIONE 36%
A partire dal 2013 la detrazione per i lavori di recupero edilizio entra nel TUIR e diventa una misura strutturale.
La novità più significativa è che la detrazione sarà legata all’ISEE (indicatore della situazione economica equivalente). In pratica, i benefici saranno riservati a coloro che rientrano nella soglia stabilita dal misuratore della ricchezza.
La stessa norma prevede anche un meccanismo di correzione dello strumento ISEE che verrà perfezionato e sarà sempre più utilizzato per l’accesso alle provvidenze pubbliche di ogni genere.

BENI DI LUSSO
l governo ha varato interventi su barche, aerei e auto di grossa cilindrata. Il dettaglio: arriva il superbollo per le auto di potenza superiore ai 170 chilowatt. È quanto si legge nella manovra che spiega che l’addizionale erariale sarà ”pari ad euro 20 per ogni chilowatt di potenza del veicolo superiore a 170 chilowatt”.
La tassa sulle imbarcazioni si applicherà solo dai 10,1 metri di lunghezza dello scafo in su: la tassa si calcola su ogni giorno di stazionamento e parte da 5 euro al giorno (barche tra i 10,1 e i 12 metri), fino ad arrivare a 703 euro al giorno per gli scafi oltre i 64 metri.
La tassa sugli aeromobili, invece, sarà calcolata in base al peso del velivolo.

IMU
Cambierà nome (IMU), ma gira e rigira, sarà sempre la vecchia ICI. Dal suo ritorno e dalla contemporanea rivalutazione degli estimi catastali fino al 60% si materializzeranno 10-12 miliardi.
Parte andrà ai Comuni, parte allo Stato. L’IMU partirà con una aliquota dello 0,4%. L’istituzione dell’imposta municipale è anticipata, in via sperimentale a decorrere dal prossimo anno ed è applicata fino al 2014. L’andamento a regime dell’imposta è fissato al 2015.
L’aliquota ordinaria dell’imposta è pari allo 0,76% sulla rendita catastale, ma i comuni potranno modificare, in aumento o in diminuzione, l’aliquota di base sino a 0,3 punti percentuali o fino a 0,2 punti per l’abitazione principale. L’aliquota è invece ridotta allo 0,4% per l’abitazione principale e per le relative pertinenze. Le seconde case saranno tassate allo 0,7%.
È prevista una detrazione di euro 200 per l’abitazione principale. La base imponibile dell’imposta municipale è costituita dal valore dell’immobile che viene determinato applicando “all’ammontare delle rendite risultanti in catasto, vigenti al 1° gennaio dell’anno di imposizione, rivalutati del 5%, i seguenti moltiplicatori:

  • 160 per i fabbricati classificati o classificabili nei gruppi catastali A, B e C, con esclusione di A/10 e C/1;
  • 80 per i fabbricati classificati o classificabili nel gruppo catastale D e nella categoria catastale A/10;
  • 55 per i fabbricati classificati o classificabili nella categoria C/1″.
  • “Per i terreni agricoli, il valore è costituito da quello ottenuto applicando all’ammontare del reddito dominicale risultante in catasto, vigente al 1° gennaio dell’anno di imposizione, rivalutato del 25% un moltiplicatore pari a 120”.

MISURE ANTIEVASIONE
Nell’anagrafe tributaria affluiranno tutte le informazioni relative ai conti correnti ed ai rapporti necessarie per l’esecuzione dei controlli fiscali. Le operazioni per contanti non potranno superare i 1000 euro e chi fornisce informazioni non rispondenti al vero all’amministrazione finanziaria rischia sanzioni di carattere penale.

BOLLI TRANSAZIONI FINANZIARIE
Sarà introdotto un bollo su tutti i rapporti finanziari come già esiste per i conti correnti.

TASSA CAPITALI SCUDATI
Prelievo una-tantum dell’1,5% sui capitali fatti rientrare in Italia con lo scudo fiscale con le tre operazioni tra il 2001 e il 2010 di rimpatri e regolarizzazioni di beni mobili e immobili esportati o detenuti clandestinamente all’estero.

PENSIONI
È il tema della commozione del ministro Elsa Fornero. Via le quote, ovvero l’operazione con cui si sommavano almeno 35 anni di lavoro e l’età dei richiedenti secondo scalini crescenti. E, soprattutto, addio anche a quota 40, che sino ad oggi non era collegata all’età. Chi aveva lavorato 40 anni poteva perciò andarsene senza perdersi in conti. Non più. Ciascun lavoratore potrà ora ambire a questa categoria di trattamento solo lavorando almeno 42 anni e un mese nel caso degli uomini e 41 anni e un mese nel caso delle donne. La nuova pensione d’anzianità si chiamerà pensione anticipata (da verificare eventuali deroghe per lavori usuranti).

Il processo di convergenza tra i trattamenti di uomini e donne troverà il suo punto d’arrivo nel 2018, all’età pensionabile di 66 anni. Questo limite varrà per gli uomini già dal 2012, mentre le donne ci arriveranno più gradatamente, seppur con qualche strappo: se fino al 31 dicembre di quest’anno era infatti possibile andare in pensione a 60 anni, dal 2012 la quota sarà 62. Successivamente, almeno nel settore privato, l’uscita sarà flessibile: per le donne tra 62 e 70 anni, per gli uomini tra 66 e 70, con incentivi e disincentivi a seconda della permanenza o meno nei tabulati degli attivi. In ogni caso il metodo di calcolo sarà “pro rata”, cioè per i futuri versamenti, “contributivo per tutti”.

Per quanto riguarda le rivalutazioni delle pensioni, le uniche ad essere ad essere rivalutate saranno quelle nella fascia tra 396 e 496 euro al mese. Per tutte le altre le perequazioni saranno congelate.

Tra le altre misure più significative si segnalano il ridimensionamento delle province (che cambieranno natura e funzioni), misure in tema di liberalizzazioni di professioni, farmacie, reti di distribuzione dei carburanti, orari di apertura dei negozi.

I tagli alle autorithy e un complesso piano di dismissioni del patrimonio pubblico completano la manovra.

Le bacchettate del ministro Giarda ai colleghi “imprecisi”, “La lotta all’evasione si fa non ricorrendo ai condoni”, ammonisce Monti. “I privilegi in campo previdenziale si eliminano introducendo il contributivo per tutti”, riflette il ministro Fornero. Il senso del tutto è dato dal Presidente:“Chiamatelo decreto per salvare l’Italia”. Nasce così una nuova Italia.