Il 22 gennaio 2013 è una data che resterà impressa nelle menti di tutte le colf e badanti italiane. In questa data il governo italiano ha infatti deciso di ratificare una Convenzione che garantirà un lavoro dignitoso per tutte le lavoratrici e i lavoratori domestici. Quale sarà l’impatto della convenzione e quando entrerà in vigore?
L’Italia è il primo paese dell’Unione Europea ad aver preso questa iniziativa, il cui obiettivo principale è quello di migliorare le condizioni di vita e di lavoro di tutte le decine di milioni di lavoratori domestici di tutto il mondo.
L’Italia offre lavoro a migliaia di colf e badanti ed è uno dei tre maggiori Paesi datori di lavoro domestico: per queste ragioni tale ratifica è estremamente importante. Sono due le principali ragioni che hanno spinto la conferenza generale dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) ad adottare la Convenzione.
La prima è sicuramente il riconoscimento di quanto il lavoro domestico stia dando un contributo significativo e sempre maggiore all’economia mondiale.
La seconda ragione è invece legata a quelli che sono gli elementi caratterizzanti di questo lavoro (purtroppo spesso negativi), cioè il fatto che continua ad essere sottovalutato ed invisibile, che viene svolto principalmente da donne e ragazze, di cui molte migranti o appartenenti a comunità svantaggiate, e che risulta tutt’oggi particolarmente esposto a discriminazioni legate alle condizioni di impiego e di lavoro.
Anche se le motivazioni che hanno portato alla creazione di questo importante strumento sono profonde ed ampiamente condivise, non possono essere sufficienti. Risultano infatti fondamentali gli obiettivi che si vogliono raggiungere e le modalità con i quali si intende perseguirli.
Gli obiettivi che Paesi aderenti come l’Italia si sono posti sono quelli di assicurare: un efficace promozione e protezione dei diritti umani di tutti i lavoratori domestici in modo da rispettare, promuovere e realizzare i principi e i diritti fondamentali del lavoro.
I diritti difesi dalla Convenzione riguardano quattro aspetti:
- la libertà di associazione e l’effettivo riconoscimento del diritto di contrattazione collettiva;
- l’eliminazione di ogni forma di lavoro forzato o obbligatorio;
- l’effettiva abolizione del lavoro minorile;
- l’eliminazione della discriminazione in materia di impiego e di professione.
La convenzione entrerà in vigore il 5 settembre 2013. Di conseguenza l’Italia avrà tempo fino a quella data per individuare ed implementare le misure e le modalità necessarie a raggiungere gli obiettivi.
La necessità di garantire un lavoro dignitoso per tutti i lavoratori domestici è stata recepita, ora sta al nostro Paese fare in modo che si trasformi in realtà.
Mattia Tassan Viol -Centro Studi CGN