Proponiamo una sintesi di quanto previsto dalla Legge di Stabilità 2013, per il triennio 2013-2015, in riferimento ai terreni da dichiarare nel quadro A del modello 730 e nel quadro RA del modello Unico.
La Legge n. 228 del 24 dicembre 2012, in vigore dal 29 dicembre scorso (c.d. Legge di Stabilità), prevede, all’art.1, c.512, l’ulteriore rivalutazione dei redditi dominicali e agrari dei terreni (da rivalutare preliminarmente dell’80% e del 70%), nella misura del 15%, per il triennio 2013-2015.
Non sono esclusi dalla maggiorazione i terreni posseduti e coltivati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti alla gestione previdenziale dell’Inps agricoli. Per essi, tuttavia, è prevista un’agevolazione; il medesimo comma prevede, infatti, una rivalutazione ridotta al 5%.
Tale maggiorazione, in vigore dal 1 gennaio 2013, influisce sul calcolo dell’acconto IRPEF dovuto per l’anno d’imposta 2013, che il contribuente dovrà versare il prossimo giugno e/o il prossimo novembre, comportandone un maggior esborso.
Vediamo come dovrà essere calcolato l’acconto 2013. Consideriamo un terreno agricolo, posseduto a titolo di proprietà da un contribuente privato nella misura del 100% e per 365 giorni, il cui reddito dominicale è di euro 200,00.
Il contribuente presenta il modello 730 e il quadro A dovrà essere così compilato:
Nel prospetto di liquidazione il reddito dominicale andrà riportato rivalutato dell’80% (euro 360,00) e il reddito agrario del 70% (euro 323,00).
L’imposta IRPEF da versare a saldo dell’anno d’imposta 2012 sarà di euro 157,00 e cioè il 23% della somma dei due importi:
Per il calcolo dell’acconto, tuttavia, il soggetto che presta l’assistenza fiscale dovrà tener conto dell’ulteriore maggiorazione prevista dalla Legge di stabilità e quindi dovrà effettuare il seguente calcolo:
- il reddito dominicale rivalutato come da rigo 1 del 730/3 (euro 360,00), dovrà essere ulteriormente rivalutato del 15%, per un totale di euro 414,00
- il reddito agrario rivalutato come da rigo 2 del 730/3 (euro 323,00), dovrà essere anch’esso ulteriormente rivalutato del 15%, per un totale di euro 358,00
- sulla somma dei due redditi, e cioè su euro 772,00, andrà calcolato l’acconto 2013 che, ricordiamo, da quest’anno rientra “a regime” prevedendo quindi il ripristino del versamento dell’acconto pari al 99% dell’importo dell’imposta dovuta.
Pertanto l’acconto calcolato (euro 772,00 x 23% x 99%) sarà, per l’anno 2013, di euro 175,84. Senza la maggiorazione, l’acconto dovuto sarebbe stato di euro 155,43.
Nel caso di coltivatore diretto o di imprenditore agricolo professionale iscritto alla gestione previdenziale dell’Inps agricoli, la maggiorazione del 5% avrebbe comportato un esborso pari a euro 163,26.
Rita Martin – Centro Studi CGN