Commercialisti, ragionieri e periti commerciali, consulenti del lavoro e tributaristi, in possesso di certificato Entratel in corso di validità e funzionalmente alla presentazione delle dichiarazioni dei redditi, sono stati “abilitati” dall’INPS a rilasciare il modello CUD ai pensionati. Ecco, in sintesi, cosa comporta questa novità.
Con la nota n. 4909 del 21 marzo scorso, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale ha precisato infatti che sono autorizzati al rilascio del CUD ai pensionati anche i soggetti indicati nell’articolo 3, comma 3, del DPR 322/1998 in possesso di certificato Entratel.
Per chiarezza e facilità di lettura, si riporta di seguito l’elencazione dei soggetti incaricati della trasmissione delle dichiarazioni dei redditi effettuata dalla norma sopra citata:
a) gli iscritti negli albi dei dottori commercialisti, dei ragionieri e dei periti commercialisti e dei consulenti del lavoro;
b) i soggetti iscritti alla data del 30 settembre 1993 nei ruoli di periti ed esperti tenuti dalle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura per la subcategoria tributi, in possesso di diploma di laurea in giurisprudenza o in economia e commercio o equipollenti o diploma di ragioneria;
c) le associazioni sindacali di categoria tra imprenditori indicate nell’articolo 32, comma 1, lettere a), b) e c); del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241 (d), nonché quelle che associano soggetti appartenenti a minoranze etnico-linguistiche;
d) i centri autorizzati di assistenza fiscale per le imprese e per i lavoratori dipendenti e pensionati;
e) gli altri incaricati individuati con decreto del Ministro delle finanze.
I commercialisti quindi potranno rilasciare il modello CUD solo dietro esplicita richiesta del cliente che abbia loro rilasciato uno specifico mandato, che dovrà essere conservato dal professionista insieme ad una copia del documento di identità da esibire in caso di controlli da parte dell’INPS.
All’atto della richiesta della procedura, il soggetto incaricato dovrà asserire il possesso della delega ed il rispetto di quanto previsto dal D. Lgs 196/2003 (legge sulla privacy), con specifico riguardo al trattamento e alla divulgazione dei dati personali.
E all’indomani della nota diramata dall’INPS, dopo che i patronati hanno lamentato il loro mancato inserimento nell’elenco, l’istituto nazionale di previdenza ha altresì precisato, con un analogo messaggio (nota n. 5024 del 22/03/2013) che anche i patronati sono abilitati a rilasciare i modelli Cud ai pensionati e ai cittadini che abbiano percepito indennità dall’INPS nell’anno 2012.
Si tratta di un’attività che i patronati hanno sempre effettuato gratuitamente, previa autorizzazione delle persone interessate rilasciata con apposito mandato di assistenza.
Al riguardo, sottolinea l’INPS, appare utile ricordare che il servizio viene svolto dagli Enti di patronato suddetti, senza alcun onere a carico del cittadino.
E anche in questo caso, l’erogazione del servizio in oggetto da parte dei patronati è ammessa solo su specifica richiesta del cittadino interessato e dietro apposito mandato, che dovrà essere conservato dall’ente stesso, unitamente ad una copia del documento di identità del richiedente ed esibita a richiesta dell’INPS.
Rimangono comunque a disposizione del cittadino altre modalità alternative per ottenere il proprio modello CUD, attraverso uno dei seguenti canali:
- agenzie INPS, recandosi agli sportelli veloci dedicati al rilascio dei modelli CUD;
- postazioni informatiche self-service, disponibili presso le strutture territoriali INPS;
- posta elettronica certificata (PEC) inviando una mail all’indirizzo richiestaCUDObism@postacert.inps.gov.it da un indirizzo di posta elettronica certificata CEC-PAC;
- centri di assistenza fiscale;
- uffici postali appartenenti alla rete “Sportello Amico” (servizio a pagamento);
- invio a domicilio per quei cittadini che ne facciano esplicita richiesta attraverso il Contact Center dell’istituto.
Antonino Salvaggio – Centro Studi CGN