Dopo la rivoluzione legata alla trasmissione telematica, il CUD sta generando ancora molti dubbi. Ecco le risposte ad alcune delle domande più frequenti, legate alla compilazione del modello 730.
Come fare se l’azienda è fallita ed il curatore fallimentare non emette il CUD?
Uno degli obblighi del Curatore, derivanti dalla gestione degli adempimenti fiscali in caso di procedura fallimentare, è l’emissione del modello CUD, entro il 28 febbraio dell’anno successivo al periodo d’imposta in cui l’azienda ha corrisposto emolumenti ai dipendenti della Società fallita. Per cui, qualora l’ex dipendente non abbia ricevuto tale certificazione, dovrà farne espressa richiesta al Curatore. Questo rientra nei diritti dell’ex- dipendente.
Come fare se il CUD consegnato riporta redditi per l’ intero anno ma, in effetti, è stata ricevuta solo una parte degli gli stipendi?
Il datore di lavoro deve certificare nel modello CUD i redditi corrisposti. Qualora questo non avvenisse ed il lavoratore riconoscesse che nel modello sono compresi anche redditi non ancora effettivamente percepiti, egli dovrà richiedere al datore di lavoro l’emissione del CUD riportante gli importi corretti.
Il datore di lavoro sarà invece tenuto a denunciare gli importi eventualmente versati all’Erario in misura maggiore, in occasione degli adempimenti dichiarativi con mod. 770.
Come fare se si è in cassa integrazione?
Quando il lavoratore si trova in CIGO/CIGS/CIGD con sospensione a 0 ore, con trattamento interamente a carico dell’INPS e pagamento diretto da parte dell’ Istituto, è obbligo dell’Istituto medesimo emettere il CUD con i relativi redditi erogati e le relative trattenute effettuate. Qualora il lavoratore svolgesse un orario di lavoro ridotto con parziale intervento della Cassa Integrazione, l’INPS, sempre in caso di pagamento diretto del trattamento, provvederà a rilasciare la certificazione dei redditi per i relativi importi di indennità CIG corrisposti con le relative trattenute effettuate. Il datore di lavoro provvederà, altresì, a rilasciare il CUD per la parte di retribuzione corrisposta a proprio carico, sempre con indicazione delle relative trattenute. Ne consegue che il lavoratore avrà due modelli CUD e dovrà verificare in sede di dichiarazione dei redditi se le ritenute operate da entrambi sono corrette o meno. In ogni caso, dovrà provvedere a presentare la dichiarazione dei redditi per ricalcolare l’imposta effettivamente dovuta derivante dal cumulo dei due redditi percepiti.
Stefano Carotti – Centro Studi CGN