La compilazione e la presentazione delle dichiarazioni per conto dei soggetti deceduti generano spesso molti dubbi. Cerchiamo di fare chiarezza e di rispondere alle principali domande al riguardo.
Chi è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi per le persone decedute?
È l’erede a presentare il modello Unico per conto del de cuius (non il modello 730), indicandone nel frontespizio i dati anagrafici e indicando invece i propri nella sezione apposita riservata a chi presenta la dichiarazione per altri soggetti, con il codice carica “7” e trascrivendo la data del decesso. È sempre l’erede che sottoscrive la dichiarazione. Per il deceduto non può essere presentato il modello Unico Mini.
Quali sono i termini di presentazione?
La dichiarazione deve essere inviata all’Agenzia delle Entrate nei termini ordinari, e cioè entro il 30 settembre, per la persona deceduta nell’anno d’imposta per il quale si compila la dichiarazione, ovvero entro il mese di febbraio dell’anno in corso. Per i soggetti deceduti dal 1 marzo i termini sono prorogati di sei mesi. Riassumendo:
Quali sono i termini di versamento?
Per i contribuenti deceduti nell’anno d’imposta per il quale si compila la dichiarazione, ovvero entro il 16 febbraio dell’anno in corso, i versamenti vanno effettuati nei termini ordinari; per le persone decedute dal 17 febbraio i termini sono prorogati di sei mesi, entro, cioè, il 16 dicembre dell’anno in corso.
Cosa fare in caso di crediti da 730 non rimborsati?
Qualora il contribuente si sia avvalso dell’assistenza fiscale per la compilazione della dichiarazione dei redditi dell’anno precedente e non abbia ricevuto, per vari motivi, il rimborso del credito da parte del sostituto, potrà usufruirne nella dichiarazione che presenta in qualità di deceduto, indicandone l’importo in RN35 di Unico.
Il contribuente è deceduto dopo l’invio del modello 730: quali sono le conseguenze?
È nella Circolare sull’Assistenza Fiscale che l’Agenzia pubblica tutti gli anni (la 14/2013) che troviamo tutte le indicazioni.
Il decesso del contribuente assistito fa venir meno l’obbligo per il sostituto di effettuare le operazioni di conguaglio risultanti dal modello 730.
Se il decesso è avvenuto prima dell’effettuazione o della conclusione di un conguaglio a debito, il sostituto comunica agli eredi, utilizzando le voci del modello 730-3, l’ammontare delle somme o delle rate non ancora trattenute, che devono essere versate dagli stessi nei termini previsti.
Nel caso di un conguaglio a credito, il sostituto d’imposta comunica agli eredi gli importi utilizzando le voci contenute nel prospetto di liquidazione, e provvede ad indicarli anche nel modello CUD.
Tale credito potrà essere portato in diminuzione nella successiva dichiarazione che gli eredi devono, o comunque possono, presentare per conto del contribuente deceduto. Gli eredi, in alternativa, possono presentare istanza di rimborso ai sensi dell’articolo 38 del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 602.
La dichiarazione modello 730 resta comunque validamente presentata a tutti gli effetti.
E in caso di dichiarazione 730 congiunta?
Se il deceduto è un contribuente che ha presentato la dichiarazione in forma congiunta come dichiarante, il coniuge superstite deve separare la propria posizione tributaria, utilizzando i dati che il sostituto d’imposta deve comunicare secondo le indicazioni analitiche contenute nel modello 730-3 o nel modello 730-4 derivante dall’elaborazione di un CAF o di un professionista abilitato.
Il debito dovuto dal coniuge superstite deve essere tempestivamente versato; non sono applicate le sanzioni per tardivo versamento. Il credito può essere fatto valere nella successiva dichiarazione.
Quali spese può detrarre il soggetto deceduto?
In sede di dichiarazione presentata per conto del de cuius, possono essere portate in diminuzione tutte le spese che egli ha sostenuto fino alla data del decesso, escluse le spese funebri e le spese relative al 36-50-55%.
Queste ultime si trasferiscono per intero solo all’erede che conserva la detenzione materiale e diretta dell’immobile a prescindere dal fatto che lo stesso sia adibito ad abitazione principale.
Il coniuge superstite che ha rinunciato all’eredità e sull’immobile mantenga solo il diritto d’abitazione perde il diritto alla detrazione.
Nel caso in cui la detenzione dell’immobile venga esercitata congiuntamente da più eredi la detrazione compete agli stessi in parti uguali e non in percentuale della quota di eredità spettante (Circolare n. 15/E del 5 marzo 2003).
Nel caso di decesso del conduttore che ha eseguito lavori di ristrutturazione nell’immobile ricevuto in locazione, con relativo consenso del proprietario, solo l’erede del conduttore che subentri nella titolarità del contratto di locazione e che conservi la detenzione materiale e diretta del bene può portare in detrazione le rate residue (Circolare 13/E del 9 maggio 2013).
Per concludere, diamo risposta a due casi pratici di studio.
D. È stato trasmesso un Unico per una persona deceduta nell’anno d’imposta. Il modello riporta un credito IRPEF di Euro 2.000,00 di cui utilizzati in compensazione Euro 500,00 euro con un conseguente saldo a credito di Euro 1.500,00. C’è la possibilità di portare tale credito in diminuzione per l’anno successivo sul mod. 730 della figlia, in quanto erede?
R. Il credito di competenza del de cuius è maturato in capo allo stesso (art.65 Dpr. 600/73) e pertanto può essere solo chiesto a rimborso da parte degli eredi mediante presentazione di Istanza di rimborso ai sensi dell’art. 38 del Dpr. 602/73. La figlia non ha la possibilità di riportare il credito nella propria dichiarazione, ma dovrà quindi attendere il rimborso da parte dell’Agenzia delle Entrate.
D. Un contribuente ha ereditato degli immobili dalla madre defunta agli inizi dell’anno scorso; la dichiarazione di successione è stata fatta a dicembre dello stesso anno. Questi immobili devono essere dichiarati dal giorno di successione o dal giorno di decesso della madre?
R. Dalla data del decesso gli eredi subentrano in tutti i rapporti attivi e passivi del de cuius, con conseguente obbligo di dichiarare in sede di dichiarazione dei redditi i beni pervenuti in eredità.
Rita Martin – Centro Studi CGN