Dopo due anni, l’ultima modifica risale infatti al 2011, il tasso di interesse legale torna all’1% e scende così di un punto e mezzo. Boccata di ossigeno per i contribuenti in questo particolare momento di crisi.
Il nuovo tasso è stato fissato dal Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze dello scorso 12 dicembre e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 292 del 13 dicembre.
Le modalità di aggiornamento sono fissate dall’art. 1284 del Codice Civile, che lo aveva fissato, nel lontano 1942, al 5%.
La modifica è affidata a specifico Decreto Ministeriale, da pubblicarsi in G.U. entro il 15 dicembre dell’anno precedente a quello cui la modifica stessa si riferisce. Il criterio di variazione si basa sul rendimento medio annuo lordo dei titoli di Stato di durata non superiore a dodici mesi e deve tener conto del tasso di inflazione registrato nell’anno.
In caso di ravvedimento, quindi, dovranno essere calcolati gli interessi con l’aliquota del 2,5% fino al 31 dicembre 2013 e con l’1% dal 1 gennaio 2014.
Esempio:
Ravvedimento al 18 gennaio 2014 della rata IMU scaduta lo scorso 16 dicembre; importo della rata Euro 500,00.
Scadenza originaria 16/12/2013 calcolo interessi al 2,5% – giorni 15 = Euro 0,51
Dal 1/1/2014 calcolo interessi al 1% – giorni 18 = Euro 0,25
Rita Martin – Centro Studi CGN