Succede che al ritorno delle vacanze si provi quasi sempre una sorta di ansia da rientro. Per noi commercialisti e consulenti, questa ansia aumenta sempre più quando guardiamo agli adempimenti e alle prime scadenze fiscali segnate in agenda. Ma cosa ci aspetta in questo inizio di anno? Vediamo le principali scadenze.
10 gennaio
I contribuenti che si avvalgono del regime fiscale agevolato per le nuove iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo di cui all’art. 13 della L. n. 388/2000 (forfettino), e che hanno richiesto l’assistenza fiscale dell’Agenzia delle Entrate, devono effettuare la comunicazione telematica dei dati contabili relativi alle operazioni effettuate nel trimestre precedente (IV trimestre 2013).
16 gennaio
Oltre alle consuete scadenze di metà mese (Iva dei contribuenti mensili, ritenute, lettere di intento, etc…) troviamo la Tares e la Tobin Tax (l’imposta sulle transazioni finanziarie) che riguarda le banche, le fiduciarie, le imprese di investimento ma anche i contribuenti individuali che hanno effettuato transazioni finanziarie senza l’intervento di intermediari o notai.
24 gennaio
L’appuntamento previsto è per la cosiddetta mini-IMU. L’obbligo del versamento della mini-IMU nasce quando il Comune ha deliberato per il 2013 un’aliquota superiore allo 0,4% (soglia base), anche se fosse la stessa aliquota del 2012.
Il pagamento della cosiddetta mini-IMU si sarebbe dovuto effettuare entro il 16 gennaio ma un emendamento alla Legge di Stabilità per concedere più tempo agli operatori del settore, ai commercialisti, ai consulenti e ai CAF, per effettuare i conteggi, prorogava la scadenza al 24 gennaio.
31 gennaio
Comunicazione polivalente (spesometro)
Ci ritroviamo ancora una volta sulle nostre scrivanie la comunicazione dei dati riguardanti lo “spesometro” da inviare entro fine mese. Ricordiamo che l’Agenzia delle Entrate, con il provvedimento del direttore del 2 agosto aveva ridefinito le modalità di trasmissione e le date di scadenza dell’istituto introdotto dall’articolo 21 del D.L. 78/2010.
Il provvedimento disponeva che le comunicazioni relative alle operazioni rilevanti Iva 2012 dovevano essere trasmesse in modalità telematica entro il 12 novembre per i soggetti obbligati alla comunicazione che effettuano la liquidazione mensile ai fini dell’imposta sul valore aggiunto ed entro il 21 novembre per tutti gli altri soggetti in capo ai quali sussiste l’obbligo di comunicazione dello “spesometro”.
Poi però, a pochi giorni dalla scadenza del termine originario, era arrivata la proroga/non proroga. In realtà, il comunicato dell’Agenzia delle Entrate annunciava l’apertura del canale telematico per l’invio delle comunicazioni fino alla data del 31 gennaio 2014.
Beni di impresa concessi in godimento ai soci
Entro il 12 dicembre le imprese e i loro soci e familiari dovevano adempiere all’invio della comunicazione relativa ai beni d’impresa concessi in godimento, nonché ai finanziamenti e alle capitalizzazioni ricevute dall’impresa nel corso dell’anno 2012. Il 2 agosto 2013 l’Agenzia delle Entrate aveva emanato due distinti provvedimenti con i quali erano state ridefinite le modalità e i termini di comunicazione.
Il 27 novembre venivano invece approvati i modelli per l’invio della comunicazione. E sempre a ridosso della scadenza arrivava la proroga al 31 gennaio 2014. Un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 6 dicembre annunciava infatti la validità degli invii telematici effettuati entro il 31 gennaio accogliendo le rimostranze degli operatori di settore che si erano trovati con pochi giorni a disposizione tra l’approvazione dei modelli e l’originaria scadenza.
Per l’anno 2013 e le successive annualità entrambe le comunicazioni dovranno invece essere trasmesse telematicamente entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta di riferimento (salvo ulteriori proroghe).
Se consideriamo che tra una scadenza e l’altra dobbiamo far posto anche ai vari ravvedimenti operosi per coloro che non hanno pagato le imposte nel mese di dicembre (secondo acconto delle imposte, IMU, acconto Iva), direi proprio che il tempo di annoiarci non ce lo abbiamo.
Insomma, come inizio non c’è male! Che ne dite?
Antonino Salvaggio – Centro Studi CGN