Nello svolgimento dei propri compiti istituzionali l’Unità d’Informazione Finanziaria ha individuato alcuni comportamenti anomali nell’uso di carte di credito/pagamento. Di seguito vediamo quali sono.
Come è noto, l’attuale limite per il trasferimento di denaro contante effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi impone la tracciabilità per importi da € 1.000 in su.
Si pensava che un limite così basso avrebbe costituito un forte deterrente per coloro che illecitamente usano il sistema economico-finanziario a scopo di riciclaggio o finanziamento al terrorismo.
Invece, da alcuni approfondimenti condotti dalla UIF, sono emerse ipotesi di utilizzo delle carte di pagamento (cioè carte di debito come i bancomat, carte di credito e carte pre-pagate), incoerenti
- con le finalità per le quali esse sono state immesse sul mercato;
- con il profilo economico dei loro titolari.
La UIF è tra gli organismi più attivi sul fronte dell’antiriciclaggio e, tra gli altri compiti, ha quello di analizzare le informazioni che riguardano ipotesi di riciclaggio o di finanziamento al terrorismo.
Nell’osservazione dei fenomeni di cui si tratta, sono state notate:
- frequenti e a volte contemporanee operazioni di prelevamento e/o di ricarica in contanti;
- operazioni di accreditamento a favore di altre carte, con contestuali addebiti d’importo pressoché uguale;
- la contemporanea effettuazione di operazioni a notevole distanza geografica, le quali lasciano molto spesso pensare che le carte siano utilizzate da soggetti diversi dal titolare;
- notevoli differenze nei limiti stabiliti da diverse banche per le operazioni di prelevamento di denaro contante da sportelli bancomat;
- ripetuti e consistenti prelevamenti di denaro contante effettuati tramite carte di credito, a fronte di poche operazioni di spesa;
- operazioni ricorrenti di ricarica di una pluralità di carte in un ristretto arco di tempo.
L’analisi condotta dalla UIF ha permesso di individuare alcuni settori commerciali nei quali la numerosità e l’utilizzo delle carte di credito sono risultati particolarmente ricorrenti (trasporto merci/agenzie di viaggio/e-commerce).
Anche considerando che in alcune attività, più che in altre, l’utilizzo di carte di pagamento è strettamente connaturato all’attività svolta, la UIF allerta i soggetti emittenti a valutarne la coerenza, tenuto conto della movimentazione complessiva e del fatturato aziendale.
In particolare, la UIF raccomanda ai soggetti emittenti le carte di pagamento, un attento monitoraggio dei soggetti che operano in settori quali edilizia, imprese di pulizia, money transfer, gioco on-line, agenzie di scommesse, compro oro, agenzie e sub agenzie assicurative, per evitare che il ricorso alle carte prepagate aumenti il rischio di fenomeni illeciti.
Le indicazioni di cui sopra sono state raccolte in uno schema rappresentativo di comportamenti anomali che, insieme ad altri già emanati in tema di trust, giochi e scommesse, frodi fiscali, costituisce una guida per individuare potenziali comportamenti illeciti riconducibili a fenomeni di riciclaggio o finanziamento del terrorismo.
Dott. Rag. Giuseppina Spanò – Palermo