Con cadenza trimestrale il datore di lavoro domestico ha l’onere del versamento dei contributi INPS calcolati sulle ore retribuite nel periodo. Ma a cosa servono?
È molto importante che tutti i datori di lavoro domestico provvedano a versare i contributi regolarmente; un onere per il datore ma un diritto per il lavoratore.
I pagamenti effettuati all’INPS consentono al lavoratore domestico di accedere alle prestazioni assicurative e pensionistiche previste per legge. Tra i trattamenti previdenziali che un lavoratore domestico può ottenere dall’Istituto vi sono:
- l’Assegno per il nucleo familiare;
- l’Assegno di invalidità;
- le Indennità di disoccupazione, maternità, antitubercolosi;
- le Cure termali;
- le Pensioni di inabilità, anzianità, vecchiaia, ai superstiti (o di reversibilità).
A tutte queste prestazioni e tutele possono accedere sia i lavoratori Italiani che stranieri. Per questi ultimi esiste, come si è detto, anche l’assegno per il nucleo familiare, ma con una specifica diversità tra lavoratori comunitari ed extra comunitari.
I lavoratori comunitari hanno diritto a tale trattamento per i propri familiari residenti nel paese d’origine o in un paese convenzionato, ad eccezione di quelli con contratto di lavoro stagionale.
Altra posizione spetta ai lavoratori extracomunitari, i quali hanno diritto alla prestazione economica soltanto per i familiari residenti in Italia; o anche per i familiari residenti all’estero, nel caso in cui il Paese di provenienza del lavoratore straniero abbia stipulato con l’Italia una Convenzione in materia di trattamenti di famiglia.
I trattamenti pensionistici sono gli stessi degli altri lavoratori dipendenti e anche i cittadini comunitari possono accedervi.
Nel caso in cui il lavoratore torni nel proprio Paese o si trasferisca in un altro Paese europeo prima di aver maturato i requisiti necessari, egli potrà raggiungere tali requisiti anche continuando a lavorare e versare i contributi nella gestione previdenziale del Paese europeo in cui si sarà trasferito.
Grazie al sistema della “totalizzazione”, un sistema che consente di tener conto, ai soli fini del diritto alla pensione, dei contributi maturati nei diversi Paesi, prevista sia dai regolamenti CEE che dalle convenzioni bilaterali stipulate dall’Italia, tutti i contributi versati in Italia o in altri Paesi europei saranno sommati allo scopo di erogare un’unica pensione.
L’importo della pensione viene determinato dalla gestione previdenziale di ogni Paese in proporzione ai contributi versati, secondo il cosiddetto “sistema pro-rata”. Anche i lavoratori extracomunitari, in caso di rimpatrio, conservano i diritti previdenziali maturati in Italia.
Oltre alle prestazioni erogate dall’INPS con il regolare versamento dei bollettini MAV all’INPS, i lavoratori domestici hanno inoltre diritto ad alcune prestazioni a carico dell’INAIL:
- indennità giornaliera per inabilità temporanea assoluta;
- rendita per inabilità permanente;
- rendita e assegno una tantum ai superstiti in caso di morte;
- fornitura di protesi e presidi ortopedici;
- cure idrofangotermali e climatiche;
- cure mediche e chirurgiche.
Il Servizio Sanitario Nazionale, infine, fornisce assistenza sanitaria (medica, farmaceutica, ospedaliera, ambulatoriale, specialistica).
Maria Luisa Dal Passo – Centro Studi CGN