Semplificazioni fiscali, ecco il 730 del futuro

Come la storia alterna corsi e ricorsi, progresso e decadenza, così il Fisco italiano ruota tra semplificazioni e complicazioni. Molto spesso, pur ponendosi l’obiettivo della semplificazione, il Fisco ha di fatto moltiplicato gli adempimenti, come dimostra la storia recente. L’obiettivo questa volta è il cd. 730 precompilato, da inviare porta a porta a circa 18 milioni di contribuenti con l’indicazione di “quasi” tutti i dati rilevanti per la corretta determinazione del carico fiscale, con un alleggerimento di adempimenti tale da attribuire all’innovazione in corso l’impegnativo appellativo di “madre di tutte le semplificazioni”.

Ancora una volta sarà la telematica la principale protagonista del progetto che consentirà di razionalizzare la mole di dati e informazioni in possesso dell’Agenzia delle Entrate nelle varie banche dati. Al cervellone del Fisco verrà attribuito il compito di riversare i dati raccolti nel modello 730, che risulterà così in gran parte precompilato, con conteggi già elaborati. In questo modo il lavoro del contribuente si limiterà al controllo e alla conferma dei dati.

Ecco come funzionerà il progetto “Fisco amico” che troverà spazio con ogni probabilità nel prossimo decreto sulle semplificazioni:

  • entro il 28 febbraio, banche e intermediari finanziari, assicurazioni, enti previdenziali e forme pensionistiche complementari comunicheranno all’Agenzia delle Entrate gli elenchi dei contribuenti e delle spese sostenute che danno diritto a sconti fiscali per: interessi passivi su mutui, assicurazioni su vita, morte e infortuni, contributi previdenziali e assistenziali;
  • entro il 7 marzo, i datori di lavoro e gli altri sostituti d’imposta dovranno comunicare, sempre in via telematica, i redditi corrisposti ai lavoratori dipendenti e assimilati e redditi da pensione;
  • entro il 15 aprile, l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione telematicamente la dichiarazione dei redditi precompilata ai contribuenti tenuti a presentare il modello 730. Basterà far confluire i dati pervenuti e quelli già in possesso (per esempio rendite catastali e canoni di locazioni) e la dichiarazione sarà pronta. I contribuenti potranno accedervi direttamente tramite un PIN personale, oppure tramite il sostituto d’imposta, il CAF e il professionista;
  • entro il 7 luglio, il contribuente dovrà decidere se accettare l’imponibile e l’imposta calcolata dall’Agenzia oppure effettuare delle modifiche perché, per esempio, ci sono state delle spese detraibili o deducibili sconosciute o non intercettate dal Fisco.

Sarà sempre cura del contribuente, del CAF o del professionista il controllo dei dati presenti e l’eventuale integrazione nel caso di spese non conosciute come spese mediche, palestra, assegno al coniuge, oppure in presenza di redditi diversi non riportati. Se invece la dichiarazione verrà accettata così come formulata dal sistema, allora il contribuente otterrà quale contropartita l’esonero dai controlli di natura formale.

La naturale evoluzione del progetto sarà di rendere note al Fisco le restanti spese in tempo reale, avvalendosi di sistemi che favoriscono la moneta elettronica. Poi con la diffusione della fatturazione elettronica il cerchio si chiuderà con l’inclusione dei professionisti e lavoratori autonomi. A quel punto il processo che va dalla produzione del reddito, alla determinazione e al pagamento delle imposte sarà un’unica grande macchina automatica.

La sfida è ambiziosa. Va aggiunto che le macchine (anche quelle più grandi) sono condotte dagli uomini e gli uomini, si sa, sono vulnerabili. Uno dei problemi del nostro sistema fiscale è la mancanza di fiducia tra Fisco e contribuente. Il Fisco non si fida del contribuente e si ritrova in possesso di una banca dati tale da consentire all’Agenzia delle Entrate di giocare come il gatto con il topo nei confronti dei contribuenti. Questi ultimi, come in una moderna edizione di Tom & Jerry, si sentono vessati e frustrati.

Il governo Renzi ci riprova. Come sempre ai decreti legislativi seguiranno i decreti applicativi, vero banco di prova per il buon esito dell’intera operazione. Poi si capirà se sarà veramente la volta buona oppure se sarà per la prossima volta.

Nicolò Cipriani – Centro Studi CGN