Ecco come il fisco agevola le startup innovative

Se anche tu stai pensando di costituire o investire in una startup innovativa, sappi che in questo momento ci sono una serie di agevolazioni fiscali (sia per chi le costituisce che per chi decide di investire).

Con la circolare n. 16/E dell’11 giugno 2014 l’Agenzia delle Entrate chiarisce quali sono le principali agevolazioni previste per le startup innovative, fornendo una panoramica delle moltissime agevolazioni previste.

In particolare, la circolare ribadisce uno dei più importanti benefici riconosciuti alle startup innovative in tema di non applicazione della disciplina delle società non operative (società di comodo) e in perdita sistematica.

Questo significa che per tutto il periodo in cui la società ha i requisiti per qualificarsi come startup innovativa la stessa non è tenuta ad effettuare il test di operatività per le società di comodo.

Previsto anche l’esonero dal versamento dell’imposta di bollo e dei diritti di segreteria agli adempimenti per l’iscrizione al registro delle imprese. L’esonero, chiarisce la circolare, deve essere interpretato nella sua più ampia accezione possibile. In coerenza con tale interpretazione si ritiene che l’esonero dal versamento dell’imposta di bollo possa essere interpretato come esonero generale relativo a tutti gli atti posti in essere dalle startup successivi all’iscrizione nel registro delle imprese.

Viene disposta anche l’esenzione, sia ai fini fiscali che contributivi, del reddito di lavoro derivante dall’assegnazione di strumenti finanziari emessi dalle stesse startup innovative o dagli incubatori certificati in favore degli amministratori, dei dipendenti e dei collaboratori continuativi. L’obiettivo è quello di fornire alle startup uno strumento idoneo a favorire la fidelizzazione e l’incentivazione del proprio management e di tutto il personale in generale.

Tra gli interventi a favore delle startup innovative vengono previste anche agevolazioni volte a favorire l’acquisizione di opere o servizi qualificati da parte delle startup e degli incubatori certificati, stabilendo l’irrilevanza fiscale degli strumenti finanziari ricevuti a fronte di apporti, sia di opere e servizi, sia di crediti maturati a seguito delle prestazioni di opere e servizi resi in favore delle startup e degli incubatori certificati.

E al fine di favorire gli investimenti nelle startup innovative, i soggetti che investono nel capitale delle startup hanno diritto ad un’agevolazione fiscale consistente in una riduzione delle imposte sui redditi derivante dalla concessione di detrazioni o di deduzioni.

Ma quali sono le startup innovative?

Sono le società che hanno come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico e devono essere costituite (o svolgere la propria attività) da non più di 48 mesi.

Le startup non devono essere costituite per effetto di un’operazione di scissione o fusione né a seguito di cessione di azienda o di ramo d’azienda e devono stabilire la sede principale dei loro affari e interessi in Italia. Inoltre, non devono distribuire o aver distribuito utili e il totale del valore della produzione annua, a partire dal secondo anno di attività, non deve superare i 5 milioni di euro.

E gli incubatori certificati?

L’incubatore certificato di startup innovative viene definito dalla circolare come quella società di capitali, costituita anche in forma di cooperativa che offre servizi, anche in modo non esclusivo, per sostenere la nascita e lo sviluppo di startup innovative.

In altre parole è il soggetto che spesso ne accompagna il processo di avvio e di crescita, nella fase che va dal concepimento dell’idea imprenditoriale fino ai primi anni di vita, e lavora allo sviluppo della startup innovativa, formando e affiancando i fondatori sui temi salienti della gestione di una società e del ciclo di business.

Per ulteriori approfondimenti non ti resta che leggere il testo completo della circolare dell’Agenzia delle Entrate cliccando qui.

Antonino Salvaggio – Centro Studi CGN

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