DURC garantito nonostante le rate

Le imprese che beneficiano della possibilità di non pagare i propri debiti erariali fino a otto rate devono avere la possibilità sia di poter mantenere il loro piano di rateazione sia la possibilità di poter ottenere il DURC in mancanza dei pagamenti.

Come noto, l’articolo 52, comma 1, lettera a), del D.L. n. 69 del 2013 (cosiddetto decreto “Del fare”) ha ampliato, a certe condizioni, fino a centoventi rate mensili la durata dei piani di rateazione dei debiti iscritti a ruolo, nel caso in cui il contribuente si trovi, per ragioni estranee alla propria responsabilità, in una comprovata e grave situazione di difficoltà legata alla congiuntura economica, e ha stabilito che il beneficio della rateazione dei debiti tributari possa essere mantenuto anche nel caso di mancato pagamento di un numero non superiore a otto rate.

Nonostante tale previsione, risulta che il mancato pagamento di una sola delle rate del piano di rateazione impedisce tuttora il rilascio delle attestazioni di regolarità fiscale e contributiva nei confronti delle imprese che si rendano responsabili di tale mancato pagamento, sebbene le imprese stesse continuino comunque ad usufruire dei predetti piani di rateazione qualora il numero di rate non pagate non superi le otto.

La  risoluzione n. 7-00411 a firma di Francesco Ribaudo (Pd), al momento sottoposta al vaglio della Commissione Finanze della Camera, che dovrebbe ottenere il via libera definitivo entro la prossima settimana, nasce dalla discrepanza normativa che si è creata successivamente all’approvazione del D.L. n. 69 del 2013 che prevede la possibilità, per chi beneficia delle rateazioni dei propri debiti, di mantenere il suddetto beneficio fino al mancato pagamento di otto rate. Se da un lato, infatti, tali soggetti mantengono il beneficio della rateazione, dall’altro vedono sfumare la possibilità di richiedere il  DURC nel momento in cui viene meno anche il pagamento di una sola rata. “Questa discrepanza normativa che si è venuta a creare”, sottolinea l’On. Ribaudo, “è deleteria per le imprese perché in mancanza del DURC non possono usufruire di una serie di vantaggi, primo tra tutti la possibilità di ottenere il pagamento dei crediti da parte della pubblica amministrazione. Senza contare, poi l’impossibilità di partecipare alle gare di appalto”.

Stante quanto sopra, il Governo si è impegnato ad adottare le necessarie iniziative, per modificare la normativa in materia di certificazione di regolarità fiscale: si vuole fare in modo che la predetta certificazione sia rilasciata ai contribuenti i quali si stiano avvalendo, ai sensi dell’articolo 52, comma 1, lettera a), del D.L. n. 69 del 2013, di un piano di rateazione dei propri debiti iscritti a ruolo, anche nel caso di mancato pagamento fino a un massimo di otto rate, in modo da consentire ai contribuenti che si trovino in tale situazione di riscuotere i crediti da loro vantati nei confronti di pubbliche amministrazioni per fornitura di beni e servizi, nonché di accedere alle gare di appalto per contratti pubblici.

Massimo D’Amico – Centro Studi CGN