Nell’attesa che venga pubblicato il tanto sospirato decreto attuativo che dia piena attuazione alla riforma dell’ISEE prevista dal DPCM n. 159/2013, riepiloghiamo i vantaggi che la compilazione e il rilascio dell’attestazione ISEE può garantire a uno studio professionale.
L’ISEE, indicatore della Situazione economica equivalente, è un indicatore relativo alla situazione economica di un cittadino e del suo nucleo familiare che scaturisce dalla compilazione di una dichiarazione, la c.d. DSU, che viene richiesta dalle Amministrazioni dello Stato, dalle Università e da altri enti al fine di riconoscere al richiedente il diritto a godere di prestazioni sociali e assistenziali agevolate.
La dichiarazione ha validità annuale dalla data di sottoscrizione e può essere utilizzata da tutti i componenti del nucleo presenti in dichiarazione.
Per il rilascio dell’ISEE, solitamente una sola volta l’anno, non esiste una scadenza generalizzata come ad esempio accade per le dichiarazione dei redditi: il termine di presentazione dipende dalle delibere e dai regolamenti dei singoli comuni o dagli enti che erogano le prestazioni agevolate richieste.
Per il professionista che opera in qualità di CAF il rilascio della dichiarazione ISEE rappresenta un’opportunità per farsi conoscere sul territorio nel quale opera e di creare nuove relazioni e nuove opportunità di business (gli enti che richiedono l’ISEE per l’accesso alle prestazioni specificano sempre, anche a mezzo web, quali sono le sedi CAF abilitate al rilascio dell’ISEE), di fidelizzare la propria clientela, di offrire un servizio di consulenza con una responsabilità limitata per il professionista (essendo l’ISEE assimilato ad una autocertificazione la responsabilità di quanto dichiarato ricade sul soggetto dichiarante).
Non meno trascurabile il fatto che il rilascio dell’ISEE, pur imponendo un’assistenza gratuita nei confronti del cittadino, prevede in favore del professionista (ufficio autorizzato CAF che ha predisposto la DSU) una retrocessione economica da parte del CAF centrale.
Quali sono i campi più comuni di applicazione dell’ISEE che possono interessare tanto il cittadino quanto il professionista nella sua duplice veste di CAF e consulente?
Tra le prestazioni nazionali erogate sulla base dell’ISEE rientrano anche gli assegni per nuclei familiari con almeno tre figli minori e l’assegno di maternità per le madri prive di garanzia assicurativa, il quale deve essere richiesto al comune di residenza entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello in cui matura il diritto nel primo caso ed entro i 6 mesi dall’evento nel secondo caso.
Ulteriore beneficio da richiedere sempre in ambito locale è la tariffa sociale per il servizio di fornitura di energia elettrica e gas, più comunemente conosciuta come “bonus elettrico” e “bonus gas”, concessa in presenza di determinati requisiti e parametri ISEE.
Gli aiuti e i sostegni all’istruzione per gli studenti meritevoli ma privi delle condizioni economiche sono un’altra delle prestazioni più diffuse in ambito nazionale a cui si applica l’ISEE. Borse di studio, servizio alloggio, ecc. a favore degli studenti universitari ma anche sussidi per l’acquisto dei libri di testo sono commisurati sulla base dell’ISEE.
La maggior parte delle Università ricorre all’ISEE (in questo caso ISEEU o ISEE universitario) per determinare la retta universitaria a carico dello studente, indipendentemente dal merito scolastico.
In ambito locale, le tariffe di asili nido e servizi all’infanzia, il servizio di trasporto scolastico e il servizio di ristorazione scolastica sono parametrati sulla base dell’indicatore ISEE del nucleo familiare del genitore richiedente.
L’ISEE viene spesso applicato, anche in assenza di un espresso obbligo normativo, a livello locale da chi gestisce i servizi di trasporto al fine di riconoscere agevolazioni tariffarie per quanto riguarda gli abbonamenti al trasporto pubblico urbano.
Di recente, sempre più spesso, i Comuni hanno introdotto nei loro regolamenti forme di sconti o di esenzioni sui tributi locali. Tanto in ambito IMU quanto in ambito TASI da diversi comuni è stata intrapresa la strada già seguita in precedenza con la Tassa Rifiuti – TARI di determinare esenzioni o importi da pagare sulla base della situazione economica della famiglia, determinata dall’ISEE.
Marco Canese – Centro Studi CGN