Con la ripresa del mercato immobiliare ritornano i dubbi riguardo alle diverse aliquote IVA applicabili alle varie fattispecie di intervento di recupero edilizio.
L’acquisto di una casa destinata ad abitazione principale o l’acquisto di un immobile volto a un investimento comportano in ogni caso una qualche forma di intervento di recupero edilizio, soprattutto se lo si contestualizza all’interno delle recenti novità in materia di parziale deduzione dell’investimento immobiliare effettuato su immobili destinati alla locazione a terzi.
Prima di tutto occorre fare una distinzione tra le tipologie di interventi di recupero, alle quali si associano aliquote diverse, e contestualizzarle all’interno di due categorie di fabbricati: quelli a prevalente destinazione abitativa e quelli con destinazione d’uso diversa da quest’ultima:
1) Interventi di manutenzione ordinaria che riguardano le opere di riparazione, rinnovazione e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie a integrare o mantenere in buon uso gli impianti tecnologici esistenti:
- IVA 10% per fabbricati a prevalente destinazione abitativa;
- IVA 22% per le altre tipologie di fabbricati.
2) Interventi di manutenzione straordinaria su edifici diversi da quelli pubblici residenziali, che includono gli interventi relativi a tutte le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare e integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino la volumetria complessiva degli edifici e non comportino modifiche nelle destinazioni d’uso:
- IVA 10% per fabbricati a prevalente destinazione abitativa;
- IVA 22% per le altre tipologie di fabbricati.
3) Restauro e risanamento conservativo, volto a conservare il complesso edilizio e ad assicurarne la funzionalità stessa:
- IVA 10%.
4) Ristrutturazione edilizia, attraverso la quale si trasformano i complessi edilizi mediante un insieme sistematico di opere strutturali:
- IVA 10%.
5) Ristrutturazione urbanistica, ovvero un insieme di opere strutturali attraverso le quali un organismo edilizio viene sostituito con altro complesso urbanistico-edilizio:
- IVA 10%.
Concludendo, dallo schema sopra riportato, si può intuire la complessità del tessuto normativo degli interventi di recupero edilizio, anche se è complessivamente preponderante l’applicazione di un’aliquota ridotta associata ai benefici che possono scaturire in capo alle persone fisiche che, all’interno della propria dichiarazione dei redditi, potranno valersi delle detrazioni spettanti in quest’ambito.
Lavinia Linguanti