Per determinare le condizioni delle polizze dei CAF e dei Professionisti che spediscono direttamente i modelli 730, le compagnie assicuratrici prendono in considerazione la rischiosità dell’intermediario. La logica “maggiore rischio = premio più alto” viene applicata dalle compagnie in ogni ramo assicurativo. C’è però un altro parametro su cui si giocano le condizioni di polizza: la franchigia, ovvero quella quota del sinistro che la compagnia non rimborsa.
Si può far leva sulla franchigia, aumentandola ad esempio, per tenere più basso possibile il premio ma non deve essere l’obiettivo di chi vuole assicurarsi. La franchigia deve essere invece il più possibile contenuta cercando di trovare il giusto bilanciamento tra franchigia e premio.
E qui entra in gioco la qualità del lavoro del CAF; un CAF con pochi errori di importo medio contenuto potrà spuntare una franchigia più bassa; ad esempio se l’errore medio è di 4-500 euro, la franchigia potrà scendere anche fino a 3-400 euro; ma se l’errore medio è da 1000 euro o più, la franchigia avrà un valore di poco inferiore.
Più delle nuove regole introdotte dal D.Lgs. 175/2014, il costo delle polizze e il livello delle franchigie saranno i veri fattori discriminanti nel mondo dei CAF; i CAF, infatti, si potrebbero vedere costretti a rivedere i propri conti economici a fronte dell’aumento dei costi delle polizze ma anche a fronte di quella parte di danni non risarcibili perché rientranti nella franchigia.
Facciamo un esempio per chiarire meglio il concetto. Immaginiamo un CAF che trasmette 200.000 dichiarazioni 730, che ne sbaglia lo 0,50% e che quindi riceverà sanzioni su 1.000 dichiarazioni con un errore medio di 700 euro; l’importo totale degli errori sarà pari a 700.000 euro e, immaginando una franchigia di 500 euro per singolo sinistro, vuol dire che 500×1000 = 500.000 non verrebbero risarciti in quanto rientranti in franchigia; quindi il CAF si vedrebbe rimborsati solo 200.000 euro, restando a suo carico 500.000 euro oltre a 80-100.000 euro di premio della polizza. L’anno scorso il costo sarebbe stato di 86×1000= 86.000. Da questo semplice esempio si capisce quale aggravio di costi dovranno sostenere CAF e Professionisti che spediscono direttamente, e si capisce perché la questione polizza rischia di essere l’elemento critico per la sopravvivenza di molti CAF.
Solo migliorando la qualità del proprio lavoro i CAF potranno salvarsi. Solo investendo in controlli interni rigorosi (audit interno), in funzioni software che impediscano di sbagliare, in controlli (ispezioni) della qualità dei propri centri periferici i CAF potranno ridurre il numero e l’importo dei propri errori e ridurre di conseguenza i costi da sostenere per le coperture assicurative.
Centro Studi CGN