Da quest’anno è cambiato il regime sanzionatorio in capo a CAF e professionisti abilitati. Vediamo come è possibile assicurarsi contro le nuove sanzioni.
Il Decreto Legislativo n. 175/2014 “Semplificazione fiscale e dichiarazione dei redditi precompilata” ha modificato radicalmente l’operatività dei CAF e dei Professionisti che si sono abilitati per la trasmissione diretta delle dichiarazioni modello 730.
Uno degli aspetti più controversi e dibattuti riguarda il cambio del regime sanzionatorio: mentre fino allo scorso anno, in caso di errata apposizione del visto di conformità, gli intermediari (CAF e Professionisti che spediscono direttamente) erano sanzionati con una sanzione fissa di 86 Euro, e l’imposta non versata e gli interessi erano a carico del contribuente, da quest’anno imposta, sanzione e interessi vengono tutti addebitati a CAF e Professionisti, a meno di comprovato dolo o colpa grave del contribuente.
Questo cambio del regime sanzionatorio ha posto in capo agli intermediari un aumento enorme del rischio; i dati dell’Agenzia delle Entrate dicono che il valore medio degli errori sui modelli 730 è di circa 650 Euro; conseguentemente la sanzione media che un intermediario può ricevere in caso di visto di conformità infedele passa da 86 a 650 Euro, oltre 7 volte di più!
E da qui è emerso il problema della copertura assicurativa di un tale aumentato rischio; dopo una impasse iniziale, il pronunciamento dell’IVASS ha trasformato le sanzioni (non assicurabili) in danno all’Agenzia delle Entrate e quindi assicurabili.
Tutto a posto? Tutto facile? Al contrario! Le compagnie si sono trovate di fronte al dilemma di come coprire un rischio (mediamente) di 7 volte superiore senza chiedere premi esorbitanti ai CAF.
La leva commerciale in mano ad un CAF per spuntare una polizza vantaggiosa è una sola: dimostrare, numeri alla mano, quanti errori ha commesso in passato e di quale valore; da tali parametri, infatti, dipenderà la franchigia che la compagnia applicherà per ogni sinistro e l’importo del premio annuale.
Solo migliorando la qualità del proprio lavoro i CAF potranno salvarsi! I CAF più lungimiranti investono da anni in controlli interni rigorosi (audit interno), in funzioni software che impediscano di sbagliare, su controlli preventivi (ispezioni) di verifica della qualità dei propri centri periferici. Oggi più che mai la qualità è una strada obbligata per i CAF che vorranno sopravvivere a questa vera e propria nuova era dell’assistenza fiscale.
Centro Studi CGN