Precompilato 2016: un alleato dello studio

Anno nuovo, vita (dello studio) nuova. Sempre più studi stanno rivoluzionando la propria organizzazione del lavoro per prepararsi al meglio alla “campagna 730”, predisponendo quanto necessario per accedere ai dati forniti dall’Agenzia delle Entrate. Stiamo parlando di precompilato 730 2016 e di raccolta – obbligatoria – delle deleghe per l’accesso allo stesso. Vediamo quali sono le novità e i vantaggi della raccolta preventiva delle deleghe per l’accesso ai dati precompilati, che verranno messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate a partire dal 15 aprile.

Il punto su cui è concentrata maggiormente l’attenzione mediatica sono le spese mediche. Verranno infatti messi a disposizione dei CAF i dati aggregati delle spese mediche sostenute dai contribuenti nell’anno d’imposta; si tratta, tuttavia, di dati ancora parziali per quest’anno – come ha confermato nell’ultima conferenza alla Camera la Presidente dell’Agenzia delle Entrate Orlandi, evidenziando alcuni attriti con farmacie e associazioni di categoria.

Le spese mediche presenti nei modelli precompilati 2016 saranno di due tipologie:

  • la prima è costituita dalle spese automaticamente agevolabili, come ad esempio i ticket per l’acquisto di farmaci e le prestazioni fruite nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale;
  • la seconda, invece, è rappresentata dalle spese che richiedono, per loro natura, la presenza di particolari condizioni per poter essere agevolabili. Questa categoria di spese, a differenza della prima, verrà riportata nel foglio informativo allegato al precompilato e sarà pertanto il professionista a verificare il rispetto delle condizioni richieste per fruire dell’agevolazione prima di integrare la dichiarazione.

A tal proposito, è bene sottolineare un aspetto che non viene affrontato di frequente dalla stampa specializzata, cioè quello dell’aggregazione delle spese. È stato infatti confermato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate (protocollo 103408/2015), che CAF e professionisti non potranno accedere al dettaglio delle spese sanitarie, nemmeno con conferimento di apposita delega. Solo il singolo contribuente potrà accedere al dettaglio delle spese sanitarie attraverso il proprio pin personale, messo a disposizione dal Sistema Tessera Sanitaria.

Con l’obiettivo di rendere sempre più completa la dichiarazione precompilata, è stato aumentato il ventaglio degli oneri deducibili e detraibili inclusi in dichiarazione. Così, ad esempio, sono state introdotte le spese funebri, le tasse universitarie, i dati relativi alla previdenza complementare, le spese per negoziazione e arbitrato, i rimborsi delle spese sanitarie e i contributi versati ai fondi con finalità assistenziali.

Considerando l’evoluzione rispetto al primo anno di uscita del modello precompilato, emerge chiaramente qual è l’intento dell’Amministrazione Finanziaria: puntare alla realizzazione di un dichiarativo completo, integrando sempre più dati forniti dai vari “attori” fiscali.

Ecco quindi che, vista la quantità di informazioni possedute dall’Agenzia delle Entrate e fornite nel modello 730 precompilato, il professionista trova sicuramente un valore aggiunto nella richiesta del modello.

Basti ricordare, a tal proposito, il caso dei 200.000 contribuenti che, lo scorso ottobre, si sono visti recapitare l’avviso per omessa dichiarazione. Infatti, nel 2015, i professionisti che non hanno richiesto i modelli precompilati non hanno potuto verificare con esattezza l’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi nel caso di possesso di più redditi non conguagliati tra loro. È inutile sottolineare che, se i professionisti avessero consultato i modelli precompilati di tali contribuenti, si sarebbero potute evitare spiacevoli conseguenze.

Con tanti vantaggi e praticamente nessuna controindicazione, risulta quindi chiara la convenienza della richiesta del modello 730 precompilato. Tale richiesta, infatti, è perfettamente in linea con gli obiettivi dell’Erario, che vuole non tanto complicare la vita ai commercialisti e consulenti del lavoro, ma piuttosto migliorare la qualità delle dichiarazioni trasmesse.

Diego Lugo Santarossa – Centro Studi CGN