Quali sono gli adempimenti a cui il titolare del negozio online deve ottemperare in fase di apertura e inizio dell’attività? Ecco una breve guida, utile anche per chi non ha mai aperto un’attività prima d’ora.
Il web oggi rappresenta una miniera inesauribile di informazioni e, tra i vari servizi, ci offre anche la possibilità di acquistare online. Sono sempre più diffuse infatti le piattaforme che permettono agli utenti di comprare prodotti e vendere i propri articoli. Amazon stessa partì nel 1994 come semplice libreria online e, ad oggi, detiene il 20% del mercato del commercio elettronico ed è il più grande rivenditore al dettaglio al mondo. Nelle classifiche dei siti di e-commerce più popolari in Italia, infatti, troviamo ai primi posti Amazon, Ebay, Booking, solo per citarne alcuni.
Ma che cosa vuol dire avere un negozio sul web? Sicuramente dal lato consumatore, la vendita tramite gli shop online rappresenta una grande opportunità di acquisto, che si traduce in una maggiore offerta, anche internazionale. Dall’altro lato, quello del produttore o del venditore, il web si configura come uno strumento per poter ampliare le proprie vendite e la propria rete di clienti. Per quanto riguarda il lato pratico, avere un negozio online è un po’ come avere un negozio fisico o un secondo negozio. Ci sono delle operazioni che devono essere seguite e monitorate: gli ordini e le spedizioni devono essere gestiti in tempi brevi e il sito e i prodotti devono essere costantemente aggiornati.
Oltre a queste funzioni operative e organizzative, avere un negozio online comporta anche tutta una serie di adempimenti contabili e fiscali simili a quelli che è necessario osservare per aprire un’attività vera e propria. Si deve fare qui una prima distinzione: si intende aprire una nuova attività online oppure l’azienda è già attiva e utilizza lo shop come altro canale per la vendita dei propri prodotti sul web?
In caso di nuova attività si deve seguire il normale iter di apertura. Innanzitutto bisogna richiedere la Partita Iva compilando il modello AA9/11 per le persone fisiche e AA7/10 per gli altri soggetti. Si deve iscrivere poi il proprio negozio online presso il Registro Imprese tramite il modello di Comunicazione Unica entro 30 giorni dall’inizio dell’attività. Per quanto riguarda il modello da inserire nella comunicazione, questo dipende dalla tipologia di impresa che il soggetto intende avviare: un modello I1 per la ditta individuale che intende avviare nello stesso momento l’attività o I2 per l’avvio di un’impresa già iscritta e infine S5 per una società. Contestualmente viene effettuata anche l’iscrizione presso la gestione Inps.
All’Agenzia delle Entrate si deve comunicare l’indirizzo web del sito internet, il recapito mail, il numero di telefono e il fax. Inoltre, devono essere comunicati anche i dati relativi all’Internet Service Provider (ISP), che danno la possibilità ai soggetti che aprono un negozio online di riservare e salvaguardare il proprio dominio (.it, .com, .net), il commercio elettronico e lo spazio Hosting per la pubblicazione di siti su Internet. Come per l’inizio di un’attività fisica, va sempre poi compilata e allegata alla pratica la Segnalazione di avvio attività (Scia). Il commercio elettronico verso il consumatore finale è assimilato per legge (D.Lgs. n. 114/1998, modificato con il D.Lgs. n. 59/2010) al commercio al dettaglio ed è quindi soggetto alle disposizioni previste per la “vendita per corrispondenza o tramite televisione o altri sistemi di comunicazione”. In particolare, l’articolo 68 del D.Lgs. n. 59/2010 prevede che vi sia la presentazione di una particolare Scia denominata Com6bis – Commercio elettronico tramite SCIA – presso il Comune ove è ubicata la sede legale.
In quest’ultimo caso si deve effettuare un’ulteriore distinzione per quanto concerne il sito web tramite il quale si svolge l’attività di commercio online: il commercio avviene tramite un sito proprio e individuale oppure ci si appoggia ad un portale (es. Amazon o Ebay)? Nel primo caso si deve indicare il sito individuale, mentre nel secondo il sito collettivo. Per esempio, se l’individuo esercita l’attività tramite il proprio sito e fa affidamento ad un’altra piattaforma online, dovrà compilare due Com6bis. Nella prima indicherà il sito individuale, mentre nella seconda riporterà l’indirizzo dello store del portale e il sito del portale stesso.
Se l’impresa è già attiva, invece, il procedimento è più semplice. Se alla sua presenza fisica affianca uno store online per la vendita dei propri prodotti o servizi, deve provvedere ad aggiungere il codice attività “47.91.10 commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via Internet” come attività secondaria alla partita IVA. Inoltre, l’impresa deve comunicare la variazione dell’attività di vendita al dettaglio per corrispondenza alla Camera di Commercio di riferimento.
L’ultima comunicazione riguarda l’area geografica di vendita. Un negozio online è accessibile a tutti da qualsiasi parte del mondo. Se il soggetto intende effettuare operazioni al di fuori dell’Italia, ma all’interno dell’Unione Europea, deve iscriversi presso il Registro Vies per le transazioni intracomunitarie. Se invece le vendite avvengono in un Paese al di fuori dell’Unione Europea, non si è tenuti ad iscriversi presso alcun registro in quanto l’IVA non viene scontata dal rivenditore ma ricade sul consumatore del Paese di destinazione.
Michela Pivetta – Centro Studi CGN