Mentre i commercialisti e i consulenti sono ancora alle prese con gli invii telematici delle dichiarazioni dei redditi relative al periodo d’imposta 2015 (la cui scadenza per l’invio è il 30 settembre 2016), l’Agenzia delle Entrate pubblica le bozze degli studi di settore 2017.
Con un comunicato stampa dell’8 settembre 2016, infatti, l’Agenzia delle Entrate rende noto che sul proprio sito internet all’indirizzo http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/nsilib/nsi/home/cosadevifare/dichiarare/studisettoreparametri/studisettore/bozze+modelli+e+istruzioni+sds2017 si possono già scaricare le bozze dei modelli degli studi di settore e le istruzioni 2017.
Con i nuovi modelli appena pubblicati (non ancora definitivi), da quest’anno le informazioni richieste dall’Agenzia delle Entrate ai contribuenti italiani per la compilazione degli studi di settore saranno notevolmente ridotte.
In particolare, nel comunicato emesso dall’Agenzia si legge che vi sarà una diminuzione degli oneri amministrativi che faciliterà la compilazione da parte dei contribuenti e degli intermediari che prestano assistenza fiscale, con conseguenze positive sia sui tempi di compilazione che sulla possibilità di commettere errori durante questa fase.
Le maggiori semplificazioni riguardano i quadri C e D dei modelli, con una significativa riduzione delle informazioni richieste. Spariscono i quadri Z e T e non vengono più richieste le informazioni relative a fini statistici.
Novità anche per quanto riguarda il cassetto fiscale dei contribuenti soggetti a studi di settore. Il cassetto fiscale, infatti, si arricchisce di nuove informazioni sugli studi di settore relativi al periodo d’imposta 2014.
Oltre alle anomalie già presenti, dal cassetto fiscale potranno essere consultate le anomalie telematiche, gli inviti a presentare i modelli, le risposte alle comunicazioni di anomalie da studi di settore e le segnalazioni inviate dai contribuenti utilizzando l’apposito software presente sul sito web.
In buona sostanza, secondo il comunicato dell’Agenzia delle Entrate, le nuove bozze degli studi di settore 2017 prevedono meno informazioni da inserire nei modelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini degli studi di settore e un cassetto fiscale più ricco a disposizione dei contribuenti.
La diminuzione delle informazioni richieste nelle bozze dei nuovi modelli degli studi di settore 2017 trova fondamento anche alla luce del processo di superamento dello strumento che avverrà proprio dal prossimo anno 2017 con l’introduzione dell’indicatore di compliance.
Il nuovo indicatore di compliance che andrà a sostituire progressivamente gli studi di settore è costruito secondo logiche e percorsi del tutto differenti, ragion per cui, durante questa fase le bozze dei modelli degli studi di settore appena pubblicati possono subire delle modifiche per essere sempre più affinati in vista dell’introduzione del nuovo strumento.
Secondo gli ultimi dati resi pubblici in relazione all’utilizzo degli studi di settore in ambito di accertamento, quello che emerge chiaramente è che questa metodologia è ormai superata, per cui appare inutile un accanimento nelle richieste di dati ed informazioni superflue in relazione ad uno strumento ormai in via d’estinzione.
L’abolizione degli studi di settore però non sarà immediata ma avverrà gradualmente, anche se l’utilizzo del nuovo indicatore di compliance faciliterà notevolmente l’individuazione del grado di affidabilità del contribuente.
Antonino Salvaggio – Centro Studi CGN
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