Nella Legge di Stabilità 2017 sono inserite numerose novità che hanno l’obiettivo di promuovere il sostegno alla famiglia. Oltre alla conferma del cosiddetto bonus bebè anche per gli anni 2016 e 2017, vengono introdotti altri aiuti economici che riguardano i nuovi nati nel corso dei due anni sopra indicati. In totale le risorse stanziate nel pacchetto famiglia della Legge di Stabilità 2017 ammontano a 600 milioni di euro per il 2017 e 700 milioni per il 2018. Analizziamo nel dettaglio tali interventi.
Bonus mamma domani
Il comma 1 dell’articolo 48 istituisce un bonus nascite destinato alle donne che hanno superato il settimo mese di gravidanza (questa caratteristica lo rende differente dal bonus bebè). Il contributo economico è pari a 800 euro e viene erogato, in un’unica soluzione dall’INPS, per aiutare le famiglie a far fronte alle spese della gravidanza o dell’adozione.
Dovrebbe trattarsi di un bonus per tutte le donne incinte con un ISEE inferiore a 25 mila euro (come il bonus bebè 2017).
Il bonus mamme entrerà in vigore solamente nel 2017 quando, dopo l’approvazione definitiva del testo della Legge di Stabilità, verranno emanati un decreto attuativo e una circolare INPS in cui verranno chiarite tutte le condizioni per richiedere il premio.
Il bonus non concorre alla formazione del reddito complessivo di cui all’articolo 8 del D.P.R. n. 917/1986.
Voucher asili nido
L’articolo 49 istituisce, a partire dal 2017, un voucher asili nido di 1.000 euro l’anno, corrisposti in undici mensilità, che potrà essere percepito per tre anni, destinato alle famiglie che abbiano la necessità o la volontà di portare il piccolo all’asilo nido, indipendentemente dal fatto che sia una struttura pubblica o privata.
In questo caso non vi sono vincoli di reddito e l’agevolazione spetta a tutti i bambini nati a partire dal 1° gennaio 2016, fino al compimento dei tre anni d’età. Unico vincolo: il bambino deve rimanere iscritto al nido tutto l’anno, pena una riduzione del bonus.
Il contributo economico viene riconosciuto alla madre lavoratrice, anche autonoma, in sostituzione (anche parziale) del congedo parentale.
A differenza del bonus bebè, per cui solo chi rientra in determinati limiti ISEE può richiederlo, il nuovo bonus nido 2017 spetta a tutte le mamme e alle famiglie che iscrivono i figli al nido, indipendentemente dal reddito.
Voucher babysitter
L’articolo 49, commi 2 e 3, proroga per gli anni 2017 e 2018 il voucher babysitter destinato alle mamme lavoratrici che rientrano al lavoro subito dopo i cinque mesi di maternità obbligatoria: si tratta di 600 euro mensili per pagare nido o babysitter per sei mesi (per le lavoratrici autonome tre mesi).
L’erogazione dei voucher del bonus babysitter e asilo nido è quindi vincolata alla rinuncia al congedo parentale e viene gestita dall’INPS in favore delle mamme lavoratrici per la durata di sei mesi.
Fondo credito bebè e sostegno natalità 2017
L’articolo 47 ha inoltre previsto la costituzione, nel corso dei prossimi tre anni, di un “Fondo di sostegno alla natalità”, un fondo rotativo volto a garantire prestiti a tasso agevolato a favore delle famiglie con uno o più figli, nati o adottati, mediante il rilascio di garanzie dirette, anche fideiussorie, alle banche e agli intermediari finanziari.
Lo stanziamento è pari 14 milioni di euro per il 2017, 24 milioni di euro per il 2018, 23 milioni di euro per l’anno 2019, 13 milioni di euro per l’anno 2020 e 6 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2021.
Bonus bebè 2017
Confermato il bonus bebè destinato alle famiglie a basso reddito, pari ad 80 euro al mese per tre anni (960 euro all’anno) a partire dalla nascita del figlio, istituito dai commi da 125 a 129 della Legge di Stabilità 2015 per ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2015 fino al 31 dicembre 2017.
Il vincolo di reddito è fissato ad un ISEE familiare inferiore ai 25 mila euro. Nel caso in cui l’ISEE risulti inferiore a 7.000 euro l’anno, il bonus bebè spettante è raddoppiato a 160 euro al mese (1.920 euro l’anno), sempre per tre anni.
Congedo paternità obbligatorio
Il bonus papà è un’agevolazione che spetta dal 2017 al lavoratore dipendente al momento della nascita di un nuovo figlio o dell’entrata in famiglia di un nuovo componente adottato o in affido.
Tale bonus prevede due giorni di permesso retribuiti al neo papà. L’agevolazione si distingue però in due tipologie diverse:
- congedo paternità obbligatorio 2017: spettano due giorni di astensione dal lavoro retribuiti;
- congedo paternità facoltativo 2017: spettano due giorni da utilizzare alternativamente alla madre in astensione obbligatoria. Ciò significa che questi due giorni di assenza retribuiti possono essere utilizzati dal papà solo a condizione che la neo mamma rinunci a due giorni del proprio congedo.
Fabrizio Tortelotti