Presto anche i compro oro, cioè le aziende dedite all’acquisto di oggetti preziosi usati, saranno tenuti al rispetto della normativa antiriciclaggio. Vediamo quali sono le novità in arrivo.
Con un comunicato stampa il Consiglio dei Ministri ha reso noto che nella riunione del 23 febbraio 2017 ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che a breve disciplinerà l’attività dei compro oro.
Già la L. n. 170/2016 di delega al Governo aveva previsto che, nel recepimento della Direttiva n. 849/2015 sulla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo, si dovesse tenere conto di alcuni principi e criteri specifici per il settore del commercio di preziosi usati.
In tal senso l’art.15 c.2 lett.l) della predetta legge delega sofferma l’attenzione sul monitoraggio e contrasto di fenomeni criminali quali il riciclaggio di denaro e il reimpiego di proventi di attività illecite potenzialmente connessi o riconducibili alle attività di compravendita all’ingrosso e al dettaglio di oggetti in oro e di preziosi usati, da parte di operatori non professionali.
Quest’ultimi, che sono quelli esclusi dalla disciplina di cui alla L. n.7/2000, saranno censiti nel numero e nella tipologia.
Il comunicato stampa del CdM contempla l’istituzione di un registro degli operatori compro oro professionali per i quali il possesso della licenza di pubblica sicurezza costituisce requisito indispensabile, nonché l’obbligo per gli operatori professionali in oro, diversi dalle banche, di iscrizione nel suddetto registro per lo svolgimento dell’attività.
Inoltre si dovrà predisporre una disciplina organica del settore dei compro oro, al fine di:
- introdurre obblighi di identificazione del cliente (peraltro in parte già effettuati sulla base dell’osservanza delle norme dettate dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza);
- conoscere (anche tramite riproduzione fotografica) le caratteristiche identificative degli oggetti preziosi commercializzati;
- obbligare i compro oro a dotarsi di un conto corrente dedicato alle transazioni finanziarie eseguite in occasione di tali operazioni;
- garantire la piena tracciabilità e la registrazione delle operazioni di acquisto e di vendita degli oggetti di cui si è detto;
- conoscere i mezzi di pagamento utilizzati per la compravendita degli oggetti di cui si è detto;
- avere la tempestiva disponibilità di tutte le informazioni di cui sopra, presso le Forze di Polizia, per le funzioni istituzionali di tutela dell’ordine e di pubblica sicurezza;
- prevedere apposite sanzioni, da raccordare con quelle già esistenti in materia di pubblica sicurezza, con particolare riferimento all’esercizio abusivo dell’attività.
Le novità quindi sono moltissime e pertanto gli operatori del settore, ben presto, dovranno riorganizzare il proprio lavoro per farvi fronte.
Dott. Rag. Giuseppina Spanò – Palermo