Dal 1° gennaio 2018 è ancora più importante rispettare le scadenze. Pagare con la mora, infatti, costa un po’ di più. Il ministero dell’Economia e delle Finanze, infatti, con decreto del 13 dicembre 2017, ha diramato il nuovo saggio di interesse legale che passa dallo 0,1%, in vigore fino a fine 2017, allo 0,3%, applicabile dal 1° gennaio 2018.
Nella determinazione dell’ammontare degli interessi legali il tasso da applicare è quello in vigore nei singoli periodi d’imposta secondo il criterio del pro rata temporis. Nella tabella sottostante si riporta l’evoluzione del tasso di interesse legale dalla sua introduzione fino all’ultima variazione.
L’aumento del tasso di interesse avrà inevitabili ripercussioni, ad esempio, sulle disposizioni fiscali riguardanti il ravvedimento operoso. Va ricordato, infatti, che per regolarizzare gli omessi, insufficienti o tardivi versamenti di tributi, occorre versare, oltre alla prevista sanzione ridotta, anche gli interessi calcolati al tasso legale, a partire dal giorno successivo a quello di scadenza del tributo fino al giorno in cui si effettua il pagamento.
La nuova misura dovrà essere applicata tuttavia soltanto in relazione al periodo d’imposta che decorre dal 1° gennaio 2018.
Ne deriva che i contribuenti che intendono regolarizzare nel corso del 2018 violazioni commesse nel 2017 dovranno sommare gli interessi così calcolati:
- al tasso legale dello 0,1% per il periodo intercorre tra la data di omesso/insufficiente versamento fino al 31 dicembre 2017;
- al tasso legale dello 0,3% per il periodo che intercorre tra il 1° gennaio 2018 e quella di effettivo versamento.
Si può fare l’esempio di un contribuente che non ha eseguito il versamento del saldo Imu 2017 in scadenza il 18 dicembre per 12mila euro. Egli potrà eseguire il versamento il 17 gennaio 2017 avvalendosi del ravvedimento breve entro 30 giorni. In questo caso, dovrà applicare la sanzione del 15%, che si riduce a un decimo del minimo, cioè all’1,5%. Dovrà anche pagare gli interessi legali dello 0,1% annuo dal giorno successivo alla scadenza del pagamento, fino al 31 dicembre 2017, e dello 0,3% dal 1° gennaio 2018, fino al giorno in cui paga con il ravvedimento.
Resta inteso che per la regolarizzazione delle violazioni intervenute a decorrere dal 1° gennaio 2018, si applicheranno esclusivamente gli interessi legali nella nuova misura dello 0,3%.
Ai fini contributivi l’innalzamento del tasso di interesse legale esplica i suoi effetti sul piano della determinazione delle sanzioni civili previste per l’omesso o ritardato versamento dei contributi previdenziali e assistenziali secondo quanto previsto dall’art. 116 della L. n. 388/2000.
Massimo D’Amico e Nicolò Cipriani – Centro Studi CGN