Come chiudere una partita IVA di una ditta individuale mai usata? Quali sono le conseguenze se hai dimenticato di chiudere la tua partita IVA? E a cosa vai incontro, se l’Agenzia delle Entrate scopre che non hai effettuato la cessazione della tua attività?
Il contribuente titolare di partita IVA che ha cessato la propria attività ha l’obbligo di comunicare, entro 30 giorni, all’Agenzia delle Entrate la cessazione della propria attività e richiedere la chiusura della partita IVA.
Le comunicazioni in materia di IVA si basano sugli obblighi previsti dall’articolo 35 del D.P.R. 633/72 che prevede apposite disposizioni concernenti le dichiarazioni di inizio, variazione e cessazione dell’attività.
In particolare, i commi 3 e 4 dell’articolo 35 affermano che in caso di variazione di alcuni degli elementi di cui al comma 2 dello stesso articolo, il contribuente deve, entro 30 giorni, darne comunicazione ad uno degli uffici preposti dell’Agenzia, utilizzando modelli conformi a quelli approvati con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate.
La chiusura della partita IVA deve essere obbligatoriamente effettuata attraverso l’invio di una Comunicazione Unica (ComUnica) al Registro delle imprese, se si tratta di soggetti obbligati a iscriversi nel Registro delle imprese o attraverso l’invio dei modelli AA9/12 se si tratta di soggetti persone fisiche che non sono tenuti a iscriversi nel Registro imprese o nel Repertorio Economico Amministrativo (REA).
I soggetti non obbligati all’iscrizione nel Registro imprese sono tutti quei soggetti che non svolgono attività di impresa, come ad esempio i professionisti, i lavoratori autonomi, i venditori porta a porta, gli esercenti attività occasionali e/o saltuarie e gli enti non commerciali, salvo che svolgano un’attività economica strumentale a quella istituzionale per cui sono obbligati a iscriversi al REA.
In entrambi i casi, il contribuente può avvalersi di un intermediario abilitato (associazione di categoria, commercialista, consulente, ecc.) che può trasmettere in via telematica direttamente la chiusura della partita IVA tramite ComUnica (effettuando la comunicazione anche agli altri enti interessati come INPS e INAIL) o tramite il canale Entratel (solo all’Agenzia delle Entrate).
Per quanto riguarda gli oneri, non sono previsti costi per la chiusura della partita IVA, fatta eccezione per la cancellazione dal Registro delle Imprese (che prevede il pagamento di alcuni diritti di segreteria e camerali), per i contribuenti obbligati all’iscrizione e all’onorario del professionista incaricato per la chiusura.
Quanto fin qui detto vale per i contribuenti che devono chiudere la partita IVA di una ditta individuale. La chiusura della partita IVA di un ente/società segue invece un iter preciso che prevede l’obbligatorietà della liquidazione dopo aver risolto tutti gli eventuali rapporti pendenti e alienati tutti i beni aziendali.
Con l’articolo 7-quater del decreto legge 193/2016, viene introdotta una nuova procedura che prevede che sulla base dei dati contenuti nella banca dati tributaria, l’Agenzia delle Entrate individua i titolari di partita IVA che, pur essendo obbligati a farlo, non hanno provveduto in via autonoma a presentare la dichiarazione di cessazione attività, comunicando loro la cessazione d’ufficio della posizione IVA senza applicazione di sanzioni.
In buona sostanza, le partite IVA inattive da 3 anni, vengono chiuse e cancellate d’ufficio dall’Agenzia delle Entrate previo invio al contribuente di una comunicazione con la quale lo stesso contribuente viene informato della cessazione della propria posizione IVA.
Il contribuente, nel caso in cui non ritenga corretta la comunicazione, potrà far valere le proprie ragioni rivolgendosi ad un ufficio dell’Agenzia delle Entrate, per fornire la prova della propria qualificazione di soggetto passivo ai fini IVA e opporsi così alla chiusura d’ufficio della propria posizione IVA.
Attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate, in questo link è possibile verificare l’avvenuta chiusura della partita IVA e/o verificare se la partita IVA risulta ancora aperta. Il servizio messo a disposizione dall’Agenzia è totalmente gratuito e prevede di verificare la validità di una partita IVA, lo stato di attività del contribuente, l’esatta denominazione, i dati anagrafici del titolare e la sua chiusura.
Antonino Salvaggio – Centro Studi CGN
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