Quali sono le spese veterinarie che è possibile detrarre? Qual è il tetto massimo delle spese che è possibile detrarre? E cosa occorre per scaricare tali spese nel modello 730 o nel modello Redditi PF?
Le spese veterinarie sostenute dal contribuente nel 2017 danno diritto ad usufruire di una detrazione d’imposta del 19% nel limite massimo di euro 387,34. La detrazione spettante per le spese veterinarie è calcolata sulla parte che eccede l’importo di euro 129,11 a titolo di franchigia. La detrazione massima consentita è quindi 49 euro (il 19% di 258 euro).
Le spese veterinarie che danno diritto alla detrazione d’imposta sono quelle sostenute per la cura di animali domestici legalmente detenuti a scopo di compagnia o per pratica sportiva.
Cosa intende il fisco con il termine “animali legalmente detenuti”?
I contribuenti che vogliono usufruire della detrazione per le spese veterinarie devono essere in grado di dimostrare al Fisco che gli animali detenuti sono di loro proprietà. Per dimostrare ciò è sufficiente essere in possesso della documentazione rilasciata dalla ASL o dal medico veterinario al momento dell’iscrizione dell’animale domestico all’apposita anagrafe (per i cani ad esempio, vige l’obbligo di iscrizione all’anagrafe canina e all’impianto del microchip).
La prova del possesso dell’animale domestico può anche essere superata richiedendo il rilascio del cosiddetto pet passport europeo (per cani, gatti e furetti), con il possesso del certificato di adozione, con la fattura di acquisto, con l’apposita identificazione o registrazione da parte del proprietario.
Se il contribuente non riesce a dimostrare la detenzione legale dell’animale, può essere soggetto a due tipi di sanzioni: la sanzione per indebita detrazione e quella per mancata regolarizzazione del possesso dell’animale.
Quali sono le spese veterinarie oggetto di detrazione?
Le spese veterinarie che danno luogo alla detrazione d’imposta del 19% sono quelle relative alle prestazioni professionali rese dal medico veterinario, quelle per l’acquisto di medicinali veterinari prescritti dal veterinario, le analisi di laboratorio e gli interventi presso le cliniche veterinarie.
Non sono invece ammesse alla detrazione, le spese sostenute per l’acquisto di mangimi speciali per animali da compagnia anche se prescritti dal veterinario. Tali spese infatti non sono considerate farmaci, ma prodotti appartenenti all’area alimentare (in analogia a quanto previsto per gli integratori alimentari umani).
Inoltre, le spese veterinarie sostenute dal contribuente non sono detraibili se gli animali sono tenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole o sono destinati alla riproduzione o al consumo alimentare.
Quali sono i documenti necessari per scaricare le spese veterinarie sostenute nel 2017?
In generale, per scaricare le spese veterinarie occorre conservare le fatture relative alle prestazioni professionali del medico veterinario, gli scontrini parlanti relativi all’acquisto dei medicinali e, come abbiamo detto prima, i documenti che attestano che l’animale domestico è detenuto legalmente a scopo di compagnia o per la pratica sportiva.
Sul tema, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la risoluzione n. 24/E del 27 febbraio 2017, specificando che non è necessario conservare la prescrizione medica ai fini della detrazione delle spese veterinarie, essendo sufficiente lo scontrino parlante.
Inoltre, per l’Agenzia non rileva il luogo dove sono stati acquistati detti medicinali. I farmaci certificati da scontrino parlante, sono detraibili anche se venduti da strutture diverse dalle farmacie, purché a ciò autorizzate dal Ministero della Salute.
Dove vanno indicate le spese sostenute per la cura degli animali domestici?
Le spese veterinarie da scaricare vanno indicate nel rigo da E08 a E10 con il codice 29 nel modello 730/2018 e nel rigo RP8 – RP13 con il codice 29 nella dichiarazione Redditi PF 2018.
I contribuenti troveranno già tale onere detraibile nell’apposito quadro del modello 730 o nel modello Redditi PF precompilati. Ricordiamo, infatti, che i medici veterinari hanno l’obbligo di trasmettere all’Agenzia delle Entrate le spese veterinarie sostenute dai contribuenti nel periodo d’imposta oggetto di dichiarazione entro il 28 febbraio dell’anno successivo.
Antonino Salvaggio – Centro Studi CGN
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