Come uscire da una crisi aziendale e rilanciare la tua attività commerciale ripartendo con successo? In questo breve articolo parliamo di come si presenta una crisi aziendale e con quali strumenti è possibile uscirne.
La gestione della crisi aziendale è un tema molto sentito perché nell’attuale contesto economico, caratterizzato da repentini cambiamenti e da numerose insidie, saper riconoscere in tempo l’inizio di una crisi aziendale può essere di vitale importanza per l’azienda, che può così rispondere con tempestività, abilità e competenza con le proprie risorse tecniche e professionali alla crisi in atto.
Quando un’azienda si considera in crisi? Un’azienda si considera in crisi quando non è più in grado di far fronte alle proprie obbligazioni, e cioè quando vengono meno le condizioni di liquidità e di credito necessarie per adempiere regolarmente e con mezzi normali alle obbligazioni assunte.
Una crisi aziendale, di fatto, si sostanzia con la continua instabilità della redditività che porta a rovinose perdite economiche e di valore del capitale, con conseguenti dissesti nei flussi finanziari e perdita della capacità di ottenere finanziamenti da parte di banche e istituti finanziari.
Quali possono essere le cause di una crisi aziendale?
La maggior parte delle crisi aziendali è causata dallo sconsiderato aumento dell’esposizione debitoria dell’azienda, da una importante riduzione del fatturato e dei conseguenti flussi finanziari in entrata a supporto dell’indebitamento, da una eccessiva dilazione dei tempi di incasso e dalle elevate perdite su crediti.
Esistono però anche cause legate all’inefficienza produttiva dell’azienda. Tali cause possono essere ricondotte all’utilizzo di tecnologie superate, alla mancanza di competenza o di impegno della manodopera, all’utilizzo di strumenti parzialmente o totalmente obsoleti o da una crisi da decadimento dei prodotti o servizi che non risultano più attraenti agli occhi dei consumatori.
Come realizzare un piano di risanamento aziendale?
Il processo di risanamento aziendale deve necessariamente passare dall’eliminazione di tutte quelle cause che, nel tempo, producono un’erosione del valore economico del capitale dell’azienda. L’intervento di risanamento aziendale deve essere volto ad una riqualificazione dei processi produttivi e ad apportare cambiamenti sotto l’aspetto economico e nell’assetto organizzativo e produttivo dell’azienda.
Con particolare riguardo all’aspetto finanziario, invece, obiettivo dei manager e dei consulenti che si occupano di gestire l’azienda deve essere quello di mettere in atto tutti quei comportamenti e quelle misure che permettono di risanare l’esposizione debitoria dell’azienda.
In buona sostanza, il risanamento delle finanze aziendali deve necessariamente comprendere una importante riduzione dei debiti aziendali o una buona rinegoziazione delle relative scadenze, allo scopo di riportare l’azienda all’equilibrio finanziario.
Un buon piano di risanamento aziendale deve passare quindi da un’attenta pianificazione, che trova nel cosiddetto action plan (piano di azione) la sua massima espressione. L’action plan ha la funzione di individuare tutte quelle iniziative da prendere per realizzare il risanamento aziendale e stabilire i limiti temporali per metterle in atto (proprio come il business plan).
Un buon piano di azione non dovrebbe superare un arco temporale di 3 o 5 anni e questo arco temporale dovrebbe servire per sanare la solvibilità aziendale. L’azienda deve poter far fronte ai propri impegni con le misure straordinarie che si intendono prendere: snellimento delle linee produttive, turnover del personale dipendente, riduzione dei costi aziendali, dismissioni dei cespiti, etc…
Nel predisporre il piano di risanamento aziendale occorre tenere presente che non esiste un modello standard di piano di risanamento valido per tutte le imprese. Un piano che ha funzionato per risanare un’azienda può non andare bene con un’altra azienda. Occorre invece avere bene chiaro in mente quali sono gli interventi specifici da compiere e quali sono gli obiettivi da raggiungere.
Dal momento che, nel mondo in cui viviamo, i cambiamenti avvengono in maniera repentina, il piano di risanamento deve contenere anche valide alternative affinché il risanamento abbia efficacia anche in presenza di variabili esterne che possano intervenire nel percorso di risanamento.
Gli obiettivi del risanamento aziendale non devono essere volti solamente alla sopravvivenza dell’azienda, ma al raggiungimento di un nuovo punto di equilibrio finanziario, ad un nuovo futuro rilancio dell’azienda, ad evitare una traumatica chiusura dell’attività e a pianificare tutte le azioni utili alla tutela personale dell’imprenditore rispetto anche alle possibili implicazioni di natura civile e penale.
Antonino Salvaggio – Centro Studi CGN
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