Regime forfettario: in arrivo i controlli del fisco sui “finti” forfettari

L’Agenzia delle Entrate si prepara ad avviare una serie di controlli per individuare irregolarità ed eventuali fruizioni indebite della tassazione agevolata al 15% da parte dei cosiddetti “finti forfettari”.

Si ricorda che la legge di bilancio 2019 (Legge n. 145/2018) ha ampliato sensibilmente l’ambito soggettivo di applicazione del regime agevolato, estendendolo ai contribuenti con ricavi/compensi fino a 65.000 euro (in precedenza il limite di fatturato massimo variava da 25.000 euro a 50.000 euro a seconda del settore di attività) ed eliminando i limiti relativi ai beni strumentali e all’utilizzo di collaboratori.

Se da un lato sembra che la modifica introdotta dalla legge di bilancio abbia portato soltanto vantaggi positivi, dall’altro si deve purtroppo registrare un aumento dei cosiddetti “finti forfettari”, ossia di coloro che, pur non avendone i requisiti, trovano strade non legali per poter ugualmente godere della tassazione agevolata al 15%. È infatti frequente che imprenditori soci di società scelgano, al fine di usufruire del regime agevolato forfettario, di liquidare fittiziamente le società per iniziare ad operare sotto forma di ditta individuale e dividere il fatturato societario in tante partite IVA quanti sono i soci della vecchia società liquidata. Ancor peggio, si verificano di frequente casi di ditte individuali che cedono artificiosamente parte dei propri ricavi o compensi ad altri contribuenti, al solo scopo di stare entrambi sotto il limite dei 65.000 euro annui e pagare il 15% di imposte.

Scovare i furbetti non è facile e l’Agenzia opererà sui seguenti due fronti:

  • controllo diretto presso le sedi delle partite IVA;
  • analisi del rischio.

L’attività di controllo sarà rivolta nei confronti di coloro che hanno adottato il regime per la prima volta quest’anno ma anche verso i soggetti che già lo applicavano in precedenza. Si tratterà di accessi diretti e verifiche presso le sedi di commercianti, artigiani e professionisti rientranti nell’analisi del rischio individuata sulla base delle informazioni presenti in anagrafe tributaria.

L’attività di analisi del rischio verrà messa in campo nei confronti dei soggetti con degli elevati profili di rischio, nei confronti dei quali sarà effettuata la verifica del rispetto dei requisiti di accesso individuati dalla norma e si incroceranno i dati delle entrate e uscite sui conti correnti con quanto fatturato e poi dichiarato. Informazioni che, con la superanagrafe dei conti correnti e con la fattura elettronica, sono oramai di facile accesso per Amministrazione Finanziaria e Guardia di Finanza.

Giovanni Fanni – Centro Studi CGN
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