Al via #Conciliamo, il bando che destinerà 74 milioni di euro per i progetti di conciliazione vita-lavoro. È quanto si apprende dal sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri che, in data 28 agosto 2019, ha pubblicato le prime indicazioni sul beneficio istituito dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia.
Nel dettaglio, il provvedimento intende promuovere il rilancio demografico, l’incremento dell’occupazione femminile e il riequilibrio dei carichi di lavoro fra uomini e donne. Inoltre l’attenzione è posta anche al sostegno alle famiglie con disabilità, alla tutela della salute e al contrasto dell’abbandono degli anziani. Il tutto mediante lo stanziamento di fondi destinati ad interventi rivolti alla realizzazione di piani di welfare creati su misura per le famiglie e per il miglioramento della qualità della vita di mamme e papà lavoratori.
Destinatari e beneficiari dell’iniziativa, dunque, potranno essere:
- le imprese e società cooperative aventi almeno 50 lavoratori e lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato nelle sedi legali presenti sul territorio nazionale;
- i consorzi e i gruppi d’impresa purché tutti i partecipanti al soggetto collettivo siano soggetti finanziabili ed il capofila dei consorzi e dei gruppi di imprese abbia almeno 50 dipendenti a tempo indeterminato.
Tuttavia, vi è da sottolineare che condizione ulteriore per il riconoscimento dell’incentivo è la partecipazione ai costi del progetto con un cofinanziamento di risorse finanziarie pari ad almeno il 20% del totale dell’importo richiesto ovvero con risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dai soggetti proponenti quantificabili nella percentuale suddetta.
Quanto alle modalità di accesso al finanziamento, i soggetti interessati dovranno presentare, a pena di irricevibilità, entro le ore 12:00 del 15 ottobre 2019, via PEC all’indirizzo conciliamo@pec.governo.it, con oggetto il codice “AC2019” e la denominazione del soggetto proponente, la domanda unitamente alla seguente documentazione:
- il piano finanziario redatto utilizzando il Modello n. 2 allegato al Bando;
- la copia dell’atto costitutivo o dello statuto del proponente;
- il patto di integrità sottoscritto dal proponente;
- la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, resa ai sensi del DPR 28 dicembre 2000, n. 445 – con allegata fotocopia leggibile di un documento di identità del sottoscrittore, in corso di validità, da cui sia riscontrabile la firma del legale rappresentante del soggetto proponente;
- una relazione sulle attività in materia di conciliazione svolte negli ultimi due anni dal soggetto proponente;
- la relazione degli ultimi due bilanci approvati del proponente;
- la compilazione del Modello n. 5 allegato al Bando, in caso di ATS, col quale i singoli componenti dell’ATS dichiarano la volontà di costituirsi formalmente, in caso di ammissione al finanziamento, in associazione temporanea di scopo, con l’indicazione del soggetto capofila.
Le proposte progettuali saranno valutate da un’apposita Commissione di ammissione e valutazione, nominata con provvedimento del Capo del Dipartimento per le politiche della famiglia successivamente alla scadenza del termine per la presentazione delle proposte progettuali.
Successivamente, la graduatoria, approvata con decreto del Capo del Dipartimento per le politiche della famiglia, viene pubblicata, con valore di notifica a tutti gli effetti di legge, esclusivamente sul sito internet istituzionale del Dipartimento: www.politichefamiglia.it nonché nella sezione “Pubblicità legale” del sito istituzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri www.governo.it.
La richiesta di finanziamento per ciascuna iniziativa progettuale dovrà essere compresa tra un minimo di euro 500.000,00 e un massimo di euro 1.500.000,00. Sono, tuttavia, escluse le richieste di risorse finanziarie inferiori al minimo e superiori al massimo sopra stabiliti e, in ogni caso, non viene presa in considerazione la quota di cofinanziamento.
L’importo del finanziamento concesso verrà erogato secondo le seguenti modalità:
- il 30% del finanziamento concesso, previa formale richiesta sottoscritta digitalmente dal legale rappresentante del soggetto proponente, da presentarsi, via PEC all’indirizzo conciliamo@pec.governo.it, entro 60 giorni successivi alla comunicazione di inizio attività, e dalla trasmissione della polizza di assicurazione, stipulata dal soggetto proponente per la responsabilità civile verso terzi;
- fino ad un ulteriore 40% del finanziamento concesso, dopo 10 mesi calcolati dalla data di avvio delle attività, previa formale richiesta di erogazione sottoscritta digitalmente dal legale rappresentante del proponente;
- a saldo del finanziamento concesso, previa formale richiesta di erogazione sottoscritta dal legale rappresentante del proponente, da presentarsi entro 60 giorni dalla data di chiusura del progetto.
Francesco Geria – LaborTre Studio Associato