La Legge di Bilancio 2020 modifica la tassazione per le auto aziendali. La nuova tassazione prevista non riguarderà le auto ecologiche, penalizzando quelle più inquinanti, andando ad aumentare il reddito imponibile del lavoratore dipendente che usufruisce dell’auto aziendale in qualità di fringe benefit. Sono sorte numerose proteste al riguardo, ma per ora si è ancora in attesa di eventuali modifiche, che potranno essere apportate entro il prossimo 31 dicembre.
Scenario odierno
Ad oggi, concorrono alla tassazione ordinaria Irpef e relative addizionali e alla tassazione Inps, rientrano quindi nel reddito ordinario, autoveicoli, ciclomotori e motocicli concessi in uso promiscuo, per il 30% (4.500 km) dell’importo che corrisponde a una percorrenza stabilita in 15.000 km, calcolato in base alle tabelle ACI che questi pubblica entro il 30 novembre di ciascuno anno solare e pubblicate a cura del MEF entro il 31 dicembre del medesimo anno.
L’ammontare è calcolato al netto di quanto eventualmente trattenuto al dipendente.
Scenario futuro possibile
Nella Legge di Bilancio 2020 vengono ridimensionate le percentuali che concorrono alla base imponibile Irpef e stabilite, per il momento, in:
- 30% per i veicoli a trazione elettrica, ibridi e per tutti i veicoli concessi in uso promiscui ai dipendenti addetti alla vendita di agenti e rappresentanti di commercio;
- 60% per le auto con basse emissioni di CO2 (entro i 160 g. al km);
- 100% per tutte le auto inquinanti.
Le nuove percentuali entrerebbero in vigore il 1° gennaio p.v.
Lo scopo è chiaro: ridurre l’inquinamento; ma a discapito della tassazione reddituale, sia in capo al dipendente, sia in capo all’azienda.
Per questo motivo sono insorti rappresentanti di categoria e case automobilistiche che esprimono il loro disappunto affermando, anche forse giustamente, che l’auto aziendale è uno strumento di lavoro e per questo non andrebbe penalizzato.
Attendiamo e vediamo se entro fine anno ci saranno delle novità in merito.
Rita Martin – Centro Studi CGN