Sul c.d. bonus facciate interviene nuovamente l’Agenzia delle entrate con due risposte pubblicate sul proprio sito istituzionale, dando importanti chiarimenti sull’applicazione dell’agevolazione concessa.
Il c.d. bonus facciate è stato istituito dalla Legge 160/2019 che, ai commi dal 219 al 223, ha previsto una nuova detrazione per gli interventi sulle facciate degli edifici.
La detrazione viene fissata al 90% per:
- le spese documentate sostenute dal 1° gennaio 2020
- gli interventi finalizzati al recupero o al restauro delle facciate esterne, relativamente alle strutture opache, ai balconi o a ornamenti e fregi
- gli edifici ubicati in zona A o B ai sensi del D.M. 1444/1968.
La detrazione non compete per quegli interventi che vengono effettuati su immobili in costruzione, né in caso di demolizione e ricostruzione, anche se ricostruiti con la medesima volumetria.
Successivamente sono state pubblicate dall’Agenzia una Guida e la Circolare 2/E/2020.
Nei giorni scorsi sono stati forniti due importanti chiarimenti nelle risposte n. 346, in merito alla riverniciatura di scuri e persiane, e 348, in riferimento agli interventi parzialmente visibili dalla strada.
Risposta 346 – riverniciatura di scuri e persiane
Era stato richiesto se la tinteggiatura delle finestre che costituiscono parte integrante della facciata potessero rientrare nel novero della detrazione del 90%.
Secondo l’istante, l’intervento è da considerarsi un completamento della tinteggiatura dell’intera facciata dell’edificio e, di conseguenza, ammesso al beneficio.
L’Agenzia, in risposta, cita la Circolare 2/E/2020, nella quale è specificato che sono agevolabili soltanto gli interventi di consolidamento, ripristino, miglioramento e rinnovo effettuati sugli elementi della facciata costituenti esclusivamente la struttura opaca verticale, nonché la semplice pulitura e tinteggiatura della superficie. Sono quindi esclusi, precisa l’Agenzia, i lavori che riguardano le strutture opache orizzontali o inclinate dell’involucro edilizio come, ad esempio, le coperture (lastrici solari, tetti) e pavimenti verso locali non riscaldati o verso l’esterno come pure la sostituzione di vetrate, infissi, grate, portoni e cancelli (non rientranti nella nozione di strutture “opache”).
Nella risposta fornita, pertanto, gli interventi oggetto del quesito dell’istante non possono beneficiare del bonus facciate, in quanto scuri e persiane costituiscono, in realtà, strutture accessorie di completamento degli infissi ossia di elementi esclusi dall’agevolazione.
Risposta 348 – interventi parzialmente visibili dalla strada
Nella domanda, posta da un condòmino, si pone il caso di una delibera condominiale, nella quale si è dato il via libera all’esecuzione di lavori di restauro e ripristino delle strutture opache, dei balconi e dei fregi della facciata posteriore dell’edificio. In particolare, precisa l’istante, la zona interessata dagli interventi, che è costituita da due lati ad angolo retto fra loro, fa parte del perimetro esterno dell’edificio ed è visibile solo parzialmente dalla strada e l’istante richiede se per i lavori descritti spetta la detrazione del 90%.
Anche qui l’Agenzia cita la Circolare n. 2/E/2020, nella quale viene specificato che la detrazione in esame spetta per tutti gli interventi agevolabili riguardanti il perimetro esterno visibile dell’edificio e, in particolare, per quelli relativi agli elementi della facciata che costituiscono esclusivamente la “struttura opaca verticale” del fabbricato. Rimangono fuori dallo sconto d’imposta invece gli interventi effettuati sulle facciate interne dell’edificio, a meno che non siano visibili dalla strada o da suolo a uso pubblico. Sono escluse, quindi, le spese sostenute per il rifacimento di superfici confinanti con chiostrine, cavedi, cortili e spazi interni sempreché, naturalmente, rimangano non visibili esternamente.
In virtù di quanto esposto, quindi, l’Agenzia dà risposta positiva al condòmino, ritenendo che l’agevolazione spetti anche per i lavori effettuati su parti interne dell’edificio, anche se parzialmente visibili dalla strada.
Rita Martin – Centro Studi CGN