Impianti di condizionamento: spetta il credito d’imposta sanificazione ma solo a certe condizioni

Il 7 settembre è scaduto il termine per l’invio della comunicazione delle spese sostenute per la sanificazione, ma tanti sono i dubbi che restano anche tra chi ha provveduto a spedire le istanze per tempo.

I contribuenti che nel modello di richiesta del bonus sanificazione non hanno inserito le spese di pulizia degli impianti di condizionamento hanno proceduto correttamente oppure hanno peccato di eccesso di prudenza?

L’Agenzia delle Entrate, con la Circolare n. 25/E del 20 agosto 2020, ha trattato il tema togliendo ogni dubbio interpretativo: il credito d’imposta sanificazione spetta soltanto se si eseguono lavori di “straordinaria” manutenzione sugli impianti di condizionamento. L’attività di sanificazione deve infatti intendersi come un’attività finalizzata ad eliminare o ridurre a quantità non significative la presenza del virus che ha determinato l’emergenza epidemiologica COVID-19. Nelle “Linee guida per la riapertura delle attività economiche e produttive della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome dell’11 giugno 2020” (allegato n. 9 al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 giugno 2020), con riferimento appunto agli impianti di condizionamento, è previsto l’obbligo di “escludere la funzione di ricircolo dell’aria, il rafforzamento ulteriore delle misure per il ricambio naturale e/o attraverso l’impianto, la sostituzione (se tecnicamente possibile) dei filtri esistenti con filtri di classe superiore, la garanzia dello svolgimento della pulizia, ad impianto fermo, dei filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati”. Pertanto, l’ordinaria attività di pulizia degli impianti non rientra tra quelle di sanificazione ammesse alla detrazione d’imposta.

Di contro, le spese di manutenzione “straordinarie” finalizzate ad aumentare la capacità filtrante del ricircolo attraverso, ad esempio, “la sostituzione dei filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il mantenimento delle portate”, mantenendo livelli di filtrazione/rimozione adeguati, possono rientrare tra le spese agevolabili dal credito d’imposta sanificazione.

Giovanni Fanni – Centro Studi CGN
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