Il 16 settembre scorso sono state pubblicate le linee guida del Ministero per l’innovazione tecnologia e la digitalizzazione con le novità che riguardano il processo di digitalizzazione in corso nella Pubblica Amministrazione. Cosa cambierà a breve?
Il decreto legge n. 76/2020, convertito nella Legge n. 120 dell’11 settembre 2020, dispone che la modalità digitale diventi la modalità abituale di comunicare tra Pubblica Amministrazione e cittadini e, a tal fine, spinge le imprese, le università e gli enti di ricerca a sperimentare progetti di innovazione e digitalizzazione utili a velocizzare il processo di trasformazione digitale del paese.
La novità che più salta all’occhio leggendo la guida pubblicata sul sito del MID, è che a partire dal 28 febbraio 2021 si potrà accedere ai servizi digitali della pubblica amministrazione solo attraverso lo SPID (l’identità digitale unica per tutti i servizi) e la CIE (carta d’identità elettronica italiana).
In buona sostanza, per qualsiasi pratica amministrativa telematica (o utilizzo di servizio on line) lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) e la Carta d’identità elettronica (CIE) avranno lo stesso valore di un qualsiasi documento d’identità.
I cittadini possono dotarsi di un’identità digitale SPID attraverso dei provider privati e usare queste credenziali come sistema di riconoscimento unico per accedere a qualsiasi servizio on line della Pubblica Amministrazione.
Fino ad oggi, i cittadini hanno dovuto utilizzare differenti credenziali per accedere ai vari servizi pubblici digitali. Con i nuovi sistemi i cittadini non dovranno più ricordare password diverse a seconda del servizio che vogliono usare, ma avranno il vantaggio di utilizzare un solo sistema per tutti i servizi. Tra gli ulteriori vantaggi, vi sono anche il fatto di non dover più allegare fotocopie (o scansioni) di documenti di identità e la maggiore velocità e sicurezza nelle procedure telematiche.
Al via anche le notifiche digitali. Cittadini e imprese forniti di domicilio digitale riceveranno le notifiche dei vari atti amministrativi della PA direttamente nella propria casella di posta certificata, che funzionerà come una sorta di buca delle lettere digitale accessibile dal pc o dallo smartphone. Coloro che ancora non possiedono un domicilio digitale, riceveranno le comunicazioni attraverso la posta ordinaria.
Altra novità è l’uso dell’App IO per accedere tramite smartphone a tutti i servizi pubblici resi in digitale. L’applicazione permetterà ai cittadini di effettuare autocertificazioni, di presentare istanze o dichiarazioni utilizzando il proprio smartphone. L’app IO consentirà anche di effettuare pagamenti alla pubblica amministrazione utilizzando il servizio PagoPA.
Cosa è pagoPA? Si tratta di una nuova modalità per eseguire pagamenti elettronici semplici, sicuri e trasparenti verso la Pubblica Amministrazione. Attraverso i vari prestatori di servizi di pagamento (PSP) aderenti, è possibile effettuare pagamenti verso la PA in modalità standardizzata, sul sito o sull’applicazione mobile dell’ente o attraverso i tradizionali canali di pagamento (agenzie di banca, uffici postali, punti vendita SISAL, Lottomatica e Banca 5, sportelli ATM, home banking).
Previsti anche interventi per favorire l’uso di strumenti informatici da parte di persone con disabilità. Viene esteso l’obbligo di rendere accessibili gli strumenti informatici ai cittadini con disabilità alle società che negli ultimi tre anni hanno avuto un fatturato medio superiore a 500 milioni di euro che offrono servizi al pubblico attraverso siti web o applicazioni sullo smartphone.
Il decreto legge n. 76/2020 introduce anche l’obbligo per la Pubblica Amministrazione di migrare i propri centri di elaborazione dati che non hanno i requisiti di sicurezza fissati dall’AGID (Agenzia per l’Italia Digitale) verso un’infrastruttura ad alta affidabilità, localizzata in Italia o verso soluzioni cloud che rispettino le caratteristiche di sicurezza, qualità e livello di prestazioni definite dall’AGID.
Secondo le più rosee previsioni, l’adozione di nuovi processi e nuove tecnologie cambieranno per sempre il modo di comunicare tra la Pubblica Amministrazione e i cittadini, semplificando i rapporti. Sarà vero?
Antonino Salvaggio – Centro Studi CGN