Chi mi conosce un po’ sa che sono particolarmente attento alle rivoluzioni digitali che riguardano il lavoro dei professionisti. E in questi ultimi giorni la mia attenzione si è focalizzata sul processo telematico presso la Corte di Cassazione avviato grazie ai protocolli d’Intesa del 15 ottobre 2020, 27 ottobre 2020 e 2 novembre 2020. Quali sono le novità che riguardano i professionisti dell’area legale?
Dallo scorso 26 ottobre, grazie al protocollo d’Intesa del 15 ottobre 2020, è partita in via sperimentale la fase del deposito degli atti di parte presso la Corte di Cassazione. Lo scopo è quello di testare la validità ed il funzionamento della procedura da parte delle cancellerie dei tribunali, secondo quanto previsto dall’intesa sottoscritta lo scorso 16 ottobre tra Ministero di Giustizia, Corte Suprema di Cassazione, Procura Generale presso la Corte di Cassazione, Avvocatura e Consiglio Nazionale Forense.
Trattandosi di fase sperimentale, poco è cambiato dal punto di vista formale e sostanziale! Per la validità dell’atto continua ad essere necessario depositare il “cartaceo” nelle cancellerie fino all’adozione del D.M. di cui all’articolo 16 bis comma 6 decreto legge n. 179 del 2012.
In buona sostanza, dunque, lo stesso atto transita su un doppio binario, quello cartaceo e quello telematico, ma solo il binario cartaceo ha valore legale. Successivamente, terminata la fase di sperimentazione, le cancellerie potranno gestire interamente il fascicolo processuale in modalità telematica.
In sintesi, poche le date da ricordare che danno ampio avvio al processo di digitalizzazione del processo telematico:
15 gennaio 2021: entro tale data verrà introdotta la possibilità di procedere al deposito e pubblicazione dei provvedimenti telematici redatti di magistrati con l’apposito applicativo disponibile per tutte le cancellerie della Corte di Cassazione (ad eccezione della sezione sesta).
17 aprile 2021: i depositi on line telematici diventeranno obbligatori.
21 maggio 2021: entro tale data il Ministero della Giustizia garantirà l’entrata a regime di tutta la procedura telematica, che prevede la possibilità di gestire l’intero flusso dei provvedimenti e atti in modalità telematica.
Con l’intesa del 27 ottobre 2020 viene disciplinata la digitalizzazione degli atti e la loro trasmissione tra i soggetti coinvolti. Gli avvocati, compresi quelli che fanno parte dell’Avvocatura di Stato, devono trasmettere gli atti tramite la pec risultante dal RE.G.IND.E agli indirizzi pec delle cancellerie e delle segreterie della Procura generale della Cassazione.
L’intesa del 2 novembre 2020 dispone invece alcune semplici regole per la trasmissione della copia informatica degli atti processuali del giudizio civile di Cassazione. In particolare, vengono definite le modalità di invio a mezzo pec, l’oggetto ed il contenuto della pec stessa.
Il processo civile telematico porterà grandi benefici alla qualità del lavoro degli avvocati (liberi professionisti), dei magistrati della Corte di Cassazione e di tutto il personale amministrativo che ruota intorno alla gestione della giustizia.
I vantaggi dell’applicazione del processo telematico sono diversi. L’uso delle tecnologie riduce le tempistiche degli adempimenti e i costi per tutti i soggetti coinvolti. La produzione in formato digitale degli atti giudiziari, la loro gestione integrale e le regole di autenticità e sicurezza agevolano lo scambio e la consultazione dei documenti informatici tra gli attori sociali del processo.
In pratica, il processo telematico consente agli attori coinvolti di ricevere velocemente le comunicazioni e le notifiche dalla cancelleria e da altri soggetti del procedimento, di richiedere ed ottenere in tempi rapidi copie di atti in formato elettronico e di trasmettere i vari atti comodamente dalla propria scrivania senza la necessità di muoversi in questo momento di emergenza sanitaria legata al Covid-19.
Antonino Salvaggio – Centro Studi CGN
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