Anagrafe immobiliare integrata: ennesimo cantiere aperto?

Fra i progetti rimasti incompleti riguardanti l’ambito immobiliare e volti a supportare le attività di monitoraggio e controllo del territorio da parte dell’Agenzia delle Entrate, occorre sicuramente ricordare quello istituito dal D.L. n. 78 del 31/05/2010, definito “Anagrafe Immobiliare Integrata” (A.I.I.).

L’intento è quello di creare un’entità di livello superiore, vale a dire un’unica banca dati che vada oltre l’immediata corrispondenza tra un determinato titolare di uno o più diritti reali e i relativi beni immobili: un inventario del patrimonio immobiliare a valenza biunivoca, completo, uniforme, a sostegno della fiscalità sugli immobili.

In effetti, le banche dati immobiliari hanno sempre sofferto le seguenti criticità:

  • gestione separate del Catasto Terreni rispetto al Catasto Fabbricati;
  • non corretta registrazione delle compravendite riguardanti gli anni ’60 e ’70;
  • abusivismo e mancati accatastamenti.

L’orientamento verso il nuovo sistema informativo del patrimonio immobiliare italiano deriva a sua volta dall’articolato processo di evoluzione del sistema informativo territoriale e, in particolare, si focalizza sui seguenti aspetti:

  • integrazione di dati e processi fra banche dati fiscali e non fiscali (quindi catastale, cartografica, Pubblicità immobiliare e dell’O.M.I.), create e storicamente gestite in forma separata;
  • efficiente controllo di qualità sulle informazioni;
  • gestione unitaria di dati e infrastrutture tecnologiche;
  • allineamento delle mappe del Catasto Terreni con le mappe del Catasto Fabbricati;
  • implementazione e gestione dell’Archivio dei fabbricati;
  • bonifica delle superfici incoerenti e degli indirizzi catastali per allinearli con gli indirizzi certificati dai Comuni.

L’Anagrafe Immobiliare Integrata, che nasce dall’esigenza di fronteggiare una crescente domanda di servizi telematici e di interscambio sempre più innovativi e integrati, sarebbe sostanzialmente costituita da:

  • una componente tecnologica, definita “Sistema integrato del territorio” (S.I.T); trattasi di un modello in architettura web, georeferenziato e basato sul sistema cartografico del catasto, in cui tutte le informazioni sono integrate e georiferite direttamente e indirettamente agli oggetti cartografici; tale sistema consisterebbe dunque in un’unica banca dati catastale nazionale deputata a gestire le informazioni oggettive degli immobili – vale a dire classificazione, descrizione, dati reddituali, indirizzi e geo-localizzazioni, valori medi di mercato finalizzati a validarne ed aggiornarne i valori fiscali – tramite navigazione e ricerca, su base geografica, di tutte le informazioni territoriali gestite dall’Agenzia delle Entrate;
  • una componente informativa, definita “Anagrafe dei Titolari (A.d.T.), cioè una banca dati nazionale dei titolari di diritti reali sugli immobili: un unico archivio centralizzato, che permetta di gestire tutte le informazioni relative a titolarità e possesso degli immobili.

Attualmente sarebbero 119 i Comuni che in forma sperimentale possono fruire di un servizio di consultazione dell’Anagrafe Immobiliare Integrata, ad oggi comunque ancora in fase di completamento.

Michele Viel – Centro Studi CGN