Esterometro confermato anche per il primo semestre 2022

L’esterometro andrà in pensione dal 1° luglio 2022 e non più dal 1° gennaio come originariamente previsto dalla Legge di Bilancio 2021. A prevederlo è un emendamento al DL 146/2021, decreto fiscale che ha introdotto misure urgenti in materia economica e fiscale.

Come noto, dal 2019, i soggetti passivi IVA residenti o stabiliti in Italia trasmettono trimestralmente all’Agenzia delle entrate i dati delle operazioni attive e passive effettuate nei confronti dei soggetti esteri. Tale adempimento, denominato appunto esterometro, va effettuato per tutte le operazioni con l’estero, ad esclusione di quelle per le quali è stata emessa una bolletta doganale o per le quali siano state emesse o ricevute fatture elettroniche mediante il sistema di interscambio (Sdi).

La Legge di Bilancio 2021 (Legge n. 178/2020), al fine di semplificare gli adempimenti a carico degli operatori economici, aveva previsto l’eliminazione dello spesometro a partire dal 1° gennaio 2021, con l’obbligo di utilizzare un unico canale di trasmissione per inviare le fatture elettroniche e le operazioni con l’estero. Il DL 146/2021 ha differito tale termine: il nuovo sistema partirà dal 1° luglio 2022 e l’esterometro vivrà ancora per tutto il primo semestre 2022.

La comunicazione dovrà essere effettuata seguendo le seguenti scadenze:

  • 31 gennaio 2022 per le operazioni relative al quarto trimestre 2021;
  • 2 maggio 2022 per le operazioni relative al primo trimestre 2022 (il 30 aprile è di sabato);
  • 22 agosto 2022 per le operazioni relative al secondo trimestre 2022 (il 20 agosto è di sabato).

Per le operazioni dal 1° luglio in poi andrà utilizzato esclusivamente il Sistema di Interscambio e il formato XML. Per le fatture attive, si emetterà una fattura valorizzando il campo “codice destinatario” con “XXXXXXX”; per le fatture passive ricevute in formato analogico dai fornitori esteri, il soggetto iva italiano dovrà generare e trasmettere al Sistema di Interscambio un documento contraddistinto dai codici TD17, TD18 e TD19.

Giovanni Fanni – Centro Studi CGN
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