Ormai sappiamo che nel 2022 l’Assegno Unico Universale sostituirà gran parte dei benefici rivolti alle famiglie ai quali eravamo abituati (bonus alla nascita, ANF, detrazioni per figli a carico, ecc.). Molti sono però i dubbi che ancora persistono: cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
Per presentare la domanda di Assegno Unico Universale è obbligatorio presentare l’ISEE?
È opportuno e più vantaggioso presentare sempre l’ISEE per avere il beneficio nella misura più corretta; si ricorda comunque che se il valore ISEE è superiore a 40.000 euro o se non si presenta alcun ISEE verrà riconosciuto l’assegno minimo di 50 euro (25 per ogni figlio successivo al primo).
Quale tipologia di ISEE è necessario presentare?
Se i genitori del minore NON sono coniugati e NON sono conviventi, si presenta un ISEE Minorenni: in presenza di genitori coniugati, genitori non coniugati ma conviventi, genitori legalmente separati, genitore deceduto, genitore che non ha riconosciuto il figlio, si presenta un ISEE Ordinario.
Si ricorda che in caso di presentazione di un ISEE Università e se non ricorrono le condizioni per la presentazione dell’ISEE Minorenni, non è necessaria la presentazione di un ulteriore ISEE Ordinario, in quanto quello Università produce attestazione anche per l’Ordinario.
Quando posso richiedere l’Assegno Unico?
È possibile presentare la richiesta di Assegno Unico Universale da gennaio al 30 giugno 2022; la prestazione verrà poi erogata a partire da marzo, fino a febbraio 2023. Chi presenta domanda entro giugno riceverà anche gli importi arretrati, calcolati a partire dal marzo. Per coloro che presentano la domanda dopo il 30 giugno, l’assegno spetta dal mese successivo a quello della domanda, senza alcun arretrato.
In caso di genitori divorziati, legalmente separati o non conviventi come viene erogato l’Assegno Unico?
L’Assegno Unico è corrisposto dall’INPS al richiedente. Su richiesta, anche successiva, può essere erogato in pari misura tra coloro che esercitano la responsabilità genitoriale. Chi ha l’affido esclusivo compila la DSU e l’importo viene automaticamente versato al 100% sui conti indicati dal richiedente. Chi ha la custodia condivisa può chiedere il pagamento al 50%, indicando l’IBAN dell’altro genitore.
Come compilo la domanda di Assegno Unico Universale se l’altro genitore è straniero ed è privo del codice fiscale?
È possibile indicare nella domanda che l’altro genitore è senza codice fiscale in quanto straniero spuntando l’opzione “il nucleo familiare del figlio comprende uno solo dei due genitori” e poi selezionando la motivazione “altro genitore cittadino straniero senza codice fiscale”.
Posso richiedere l’Assegno Unico per un figlio a carico under 21 ma residente all’estero?
In questo caso è necessario attendere chiarimenti da parte dell’INPS. In fase di domanda, comunque, nulla vieta di inserire tutti i dati richiesti: sarà l’INPS a valutare il diritto o meno all’Assegno in fase di verifica.
Chi ha fatto domanda per l’Assegno Temporaneo non lo percepirà più da gennaio?
Chi ha già percepito l’Assegno Temporaneo continuerà a percepirlo fino a febbraio 2022. Per percepire l’Assegno Unico, da marzo 2022, si dovrà presentare regolare richiesta, tenendo presente che i pagamenti sono comunque disposti a partire dal mese successivo a quello di presentazione della domanda.
Sto percependo il Reddito di Cittadinanza: devo presentare domanda per Assegno Unico Universale?
Coloro i quali percepiscono il Reddito di Cittadinanza riceveranno l’Assegno Unico Universale automaticamente senza presentare alcuna richiesta.
Le detrazioni per i figli di età superiore ai 21 anni e per gli altri familiari come saranno percepite?
Le detrazioni per gli altri familiari e per i figli maggiori di 21 anni ancora a carico saranno regolarmente erogate come di consueto.
Se sono al settimo mese di gravidanza, come mi comporto per la richiesta dell’Assegno Unico Universale?
La richiesta di Assegno Unico Universale va inviata dopo la nascita del figlio; le mensilità spettanti dal settimo mese di gravidanza saranno accreditate d’ufficio dall’INPS.
Rita Martin – Centro Studi CGN