In arrivo le lettere per la compliance per far emergere le attività estere non dichiarate

Con il provvedimento n. 40601/2022, pubblicato l’8 febbraio 2022, l’Agenzia delle Entrate ha disposto le modalità attuative per l’invio ai contribuenti delle lettere di compliance relative alle attività finanziarie estere su cui ravvisa irregolarità sul fronte del monitoraggio fiscale relativamente al periodo d’imposta 2018. Cosa fare se si riceve la comunicazione dell’Agenzia delle Entrate?

L’invio delle lettere per l’adempimento spontaneo rientra nella politica di compliance avviata dall’Amministrazione Finanziaria e consiste nel mettere a disposizione dei contribuenti italiani le informazioni in possesso dei propri archivi informativi al fine di stimolare il corretto assolvimento degli obblighi relativi al monitoraggio fiscale sulle attività detenute all’estero (quadro RW) e favorire così l’emersione spontanea di eventuali redditi di capitale di fonte estera.

In buona sostanza, l’Agenzia delle Entrate, sulla base delle informazioni contenute nelle banche dati in suo possesso (incluse quelle presenti nell’archivio dei rapporti finanziari), invia una comunicazione per la promozione della compliance ai contribuenti che, per l’anno d’imposta 2018, presentano anomalie dichiarative più rilevanti.

Per la predisposizione delle liste di soggetti interessati, l’Agenzia delle Entrate adotterà una serie di misure dirette a escludere dall’invio delle lettere quei contribuenti presumibilmente non tenuti all’adempimento dichiarativo o per i quali l’irregolarità ha carattere meramente formale.

Cosa contiene la comunicazione che l’Agenzia delle Entrate invia ai contribuenti selezionati?

Oltre ai dati anagrafici del contribuente e ai dati che identificano l’atto (numero identificativo della comunicazione e l’anno d’imposta), la missiva dell’Agenzia contiene la descrizione della tipologia di anomalia riscontrata, che può riguardare gli obblighi di monitoraggio fiscale e/o l’indicazione degli imponibili relativi ai redditi di fonte estera.

Cosa deve fare il contribuente che riceve la comunicazione dell’Agenzia delle Entrate?

Come si può leggere nel provvedimento dell’Agenzia, il contribuente che riceve la comunicazione può regolarizzare la propria posizione presentando una dichiarazione dei redditi integrativa e versando le maggiori imposte dovute, unitamente agli interessi, nonché le sanzioni in misura ridotta, secondo le modalità previste dall’articolo 13 del decreto legislativo n. 472 del 18 dicembre 1997.

Se il contribuente ritiene di essere in regola con gli adempimenti dichiarativi oppure ravvisa inesattezze nella comunicazione dell’Agenzia delle Entrate, può fornire chiarimenti e idonea documentazione tramite il canale di assistenza CIVIS ed eventualmente mettendosi in contatto con la Direzione Provinciale competente.

Come precisato nel provvedimento, il contribuente che intende mettersi in contatto con la Direzione Provinciale competente può farlo utilizzando la posta elettronica certificata (pec), l’e-mail ordinaria o il telefono. Per tutta la durata dell’emergenza Coronavirus, l’Agenzia delle Entrate invita a recarsi in ufficio solo nei casi assolutamente indispensabili e dopo averne verificato, previo contatto telefonico, l’effettiva esigenza.

Con l’invio delle lettere di compliance, l’obiettivo che si prefigge l’Agenzia delle Entrate è quello di stimolare il corretto adempimento degli obblighi tributari in relazione alle attività detenute all’estero, di cui all’articolo 4, c. 1 del D.L. 28 giugno 1990, n. 167 e successive modifiche.

In particolare, il suddetto articolo stabilisce che le persone fisiche, gli enti non commerciali e le società semplici ed equiparate ai sensi dell’articolo TUIR, residenti in Italia che, nel periodo d’imposta, detengono investimenti all’estero ovvero attività estere di natura finanziaria suscettibili di produrre redditi imponibili in Italia, devono indicarli nella dichiarazione annuale dei redditi.

Antonino Salvaggio – Centro Studi CGN

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