Con il provvedimento 465502 del 19 dicembre 2022, l’Agenzia delle Entrate ha modificato sia il modello da utilizzare per la presentazione del contratto di comodato d’uso gratuito sia il metodo utilizzato per la presentazione di tale modello. Analizziamo nel dettaglio queste modifiche, partendo dalla descrizione del contratto di comodato.
Il contratto di comodato, disciplinato dall’art. 1803 del codice civile, è il contratto con il quale una parte consegna all’altra una cosa mobile o immobile per permetterle di utilizzarla per un tempo determinato, con l’obbligo di restituire la stessa cosa alla scadenza del contratto. La caratteristica fondamentale del contratto di comodato è la gratuità, non essendo previsto alcun canone da corrispondere al proprietario dell’immobile.
Precedentemente alla pubblicazione del provvedimento 465502, il modello utilizzato per la presentazione del contratto del comodato era il Modello 69 e la registrazione avveniva unicamente in maniera cartacea, essendo quindi necessario recarsi presso l’Agenzia delle Entrate per l’archiviazione della pratica e per il pagamento delle imposte tramite F24 (imposta fissa di 200 €, imposta di bollo e calcolo degli eventuali ravvedimenti).
Il nuovo modello si chiama “Registrazione Atti Privati”, abbreviato con la sigla RAP, e permette di trasmettere anche telematicamente all’Agenzia delle Entrate la richiesta di registrazione di alcuni atti privati; al momento coinvolge solo il comodato d’uso ma l’obiettivo potrebbe essere quello di estenderlo anche ad altre tipologie di atti, come ad esempio i preliminari di vendita. Questo nuovo modello potrebbe anche essere esteso alla registrazione di tutte le tipologie di contratti di locazione, ma per il momento questa è solo un’ipotesi.
La stampa si compone del frontespizio e di quattro quadri:
- nel quadro A si trovano i “Dati generali” come, ad esempio, la tipologia di contratto o la data di stipula;
- nel quadro B sono descritti i “Soggetti” del contratto;
- nel quadro C, chiamato “Negozio-Comodato”, vi sono le informazioni relative al contratto di comodato per il quale si richiede la registrazione;
- nel quadro D, con la dicitura “Immobili”, sono presenti i dati degli immobili, qualora siano oggetto del contratto.
La struttura del frontespizio e dei quadri ricalca quella del Modello 69, risultando però più leggera grazie all’eliminazione dei quadri dedicati alla “Delega”, alla “Tabella di associazione immobili/pertinenze”, agli “Ulteriori dati dell’immobile”. Viene inoltre resa possibile la trasmissione del comodato senza indicare la percentuale di proprietà dell’immobile, dato che invece doveva essere presente nel Modello 69.
Riguardo alla presentazione del modello RAP e contestualmente quella del contratto di comodato, pur restando comunque possibile la presentazione cartacea, l’Agenzia delle Entrate ha deciso di uniformarla alle altre tipologie di contratti di locazione, permettendo anche in questo caso la presentazione telematica, seppur con modalità differenti.
Per la presentazione di un contratto di locazione è infatti previsto che il file RLI venga registrato tramite il canale Entratel da un professionista abilitato che sia in possesso delle credenziali necessarie per l’accesso in tale portale o da qualsiasi soggetto tramite l’applicativo dell’Agenzia delle Entrate.
La procedura che andrà invece seguita per poter presentare telematicamente un contratto di comodato richiede di essere in possesso dello Spid, Cie o Cns e di utilizzare le credenziali per effettuare l’accesso all’area dedicata alla presentazione di tale contratto, all’interno del sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate.
Una volta inseriti i dati essenziali riguardanti la compilazione del modello, sarà necessario allegare il contratto di comodato precedentemente generato, assieme ad altri eventuali allegati, quali quietanze, mappe, planimetrie o disegni, che andranno computati nella casella scritture private e inventari.
Circa il pagamento delle imposte, queste saranno ancora pagate tramite F24 se si dovesse decidere di procedere alla registrazione cartacea del comodato, mentre, se si procedesse alla registrazione telematica, andrebbero indicati il codice fiscale dell’intestatario del conto ed il relativo IBAN, cosicché il pagamento delle imposte avvenga automaticamente al momento della registrazione del contratto.
Nel caso in cui sia il professionista ad effettuare la registrazione per conto del suo cliente, potrà indicare sia il proprio IBAN che quello del suo cliente per procedere al pagamento delle imposte.
L’obiettivo dell’Agenzia delle Entrate è duplice: un modello più agile che richieda l’inserimento di un quantitativo di dati inferiore rispetto a prima e una trasmissione più rapida, tramite il canale telematico.
Finalmente anche il contratto di comodato d’uso gratuito è stato adeguato alle esigenze dei contribuenti senza più l’obbligo per i commercialisti o i loro clienti di recarsi di persona in Agenzia.
Ambra Iacobucci – Centro Studi CGN