La Payment Services Directive, nota con l’acronimo PSD2, è una Direttiva europea (n. 2015/2366) riguardante i servizi di pagamento nel mercato interno ed è stata recepita nell’ordinamento italiano con il D.Lgs. 218/2017. Chiariamo quali sono le maggiori novità introdotte dalla PSD2 e che impatto hanno in concreto sulle attività di pagamento.
La Direttiva nasce con la finalità di contrastare le frodi e aumentare la fiducia dei consumatori verso i pagamenti digitali, puntando sulla modernizzazione del Quadro normativo.
La PSD2 si rivolge ai fornitori di servizi di pagamento. In particolare emergono nuovi attori come le Fintech e i TPP (Third Party Providers): le banche possono concedere ai TPP un accesso sicuro ai conti dei clienti e alle informazioni sui pagamenti, allo scopo di realizzare un mercato europeo dei pagamenti più efficiente.
La normativa però non spinge solamente la concorrenza fra operatori economici e la modernizzazione del mercato, ma è attenta anche a tutelare tutti gli utenti dei servizi di pagamento, a qualsiasi categoria appartengano (consumatori, microimprese o altri).
Per un approfondimento su una delle forme di tutela previste dalla PSD2, consigliamo la lettura dell’articolo “SCA: l’autenticazione “forte” dei pagamenti online”.
Lo sviluppo di nuove tecnologie ha permesso l’ingresso nel mercato di nuovi operatori che offrono servizi basati sull’online banking. Gli utenti dei conti di pagamento e dei conti correnti accessibili online possono fare operazioni di pagamento o accedere alle proprie rendicontazioni bancarie tramite software offerti da terze parti.
Di fatto, questo rappresenta la maggior novità portata dall’entrata in vigore della PSD2, ossia la possibilità di arricchire applicativi non finanziari, prevedendo al loro interno una parte di finanza integrata che ne accresce il valore e le funzionalità.
L’evoluzione in tema di strumenti di pagamento innovativi è fortemente sostenuta anche al livello di Amministrazione Centrale. Numerosi, infatti, sono i provvedimenti normativi emanati in conseguenza della PSD2, per fare in modo che anche la legislazione risulti al passo con i tempi.
In Italia l’utilizzo di strumenti di pagamento alternativi al contante è meno diffuso rispetto agli altri paesi europei. Tuttavia non si può pensare di restare indietro ancora troppo a lungo, ignorando la convenienza e la praticità di questi strumenti. I vantaggi possono essere sintetizzati con:
- flessibilità di utilizzo
- minori costi
- maggiore sicurezza.
Ma per poterne beneficiare consapevolmente è necessario conoscere alcune regole e saper confrontare i prodotti presenti sul mercato.
Gli strumenti di pagamento permettono il trasferimento di fondi da un soggetto a un altro.
Lo strumento più comune è certamente il contante, ma il mercato offre una vasta gamma strumenti alternativi sempre più digitalizzati. Vediamo allora alcuni metodi di pagamento digitalizzabili con cui è possibile accrescere il valore e le funzionalità di applicativi non finanziari.
Bonifico
È l’ordine dato dal debitore di trasferire una somma sul conto di un creditore, a partire dal proprio conto corrente. Beneficiando delle possibilità offerte dalla PSD2, un debitore può inizializzare una richiesta di pagamento a mezzo bonifico tramite un TPP, senza effettuare alcun collegamento al proprio home banking, ma partendo – ad esempio – dal documento rappresentativo del pagamento da effettuare (i.e. una fattura). Ipotizzando un caso d’uso, la copia digitale di una fattura può contenere il pulsante “paga”, il quale conduce a una procedura di pagamento completamente online, in cui i dati sono precompilati e per la quale il pagatore deve semplicemente dare la propria autorizzazione utilizzando la SCA. Un altro caso analogo può essere quello del pagamento di una bolletta, partendo direttamente dall’app del gestore del servizio elettrico.
Addebito diretto
È un ordine dato dal creditore di trasferire una somma di denaro sul proprio conto, addebitando quello del debitore. Con meccanismi simili a quelli dell’addebito diretto, è possibile, ad esempio procedere al pagamento di un modello F24, ricevendo semplicemente da parte del proprio Commercialista un link che invita a pagare seguendo una procedura preimpostata e senza dover inserire manualmente alcun dato.
Esistono poi strumenti di pagamento per i quali la digitalizzazione è ancora più spinta o, addirittura, nativa. Facciamo alcuni esempi.
Vi sono alcune carte di pagamento che per transazioni di piccolo importo non richiedono la digitazione del PIN e che possono dare avvio al pagamento solo con un avvicinamento al dispositivo POS del negozio fisico in cui sono utilizzate.
Inoltre si stanno diffondendo servizi di pagamento che utilizzano lo smartphone, tramite l’abbinamento a questo di una carta di pagamento virtuale, molto usati per pagamenti quotidiani di piccoli importi come biglietti per i trasporti e parcheggi.
Attraverso questa breve rassegna degli strumenti di pagamento digitale che si presentano come mezzi alternativi al contante, abbiamo voluto evidenziare alcuni vantaggi qui riassunti:
- il rispetto di obblighi normativi
- il raggiungimento di una maggior efficienza operativa
- la riduzione dei rischi
- la semplicità nella gestione delle proprie finanze (gestibili con applicazioni che aggregano in un’unica vista i dati di più conti di pagamento).
Mariangela Moretto – CGN Fintech