Le imprese sono sempre più chiamate ad affrontare sfide complesse che riguardano il mercato del lavoro, le catene del valore internazionali, gli obiettivi globali di sostenibilità sociale e ambientale. Il modello profit, che si basa sulla creazione di risultato economico e profitto, non è più sufficiente per governare questi scenari.
Negli ultimi anni si è sviluppato un ampio dibattito su come affermare una nuova concezione dell’impresa, in cui il progresso sociale sia integrato nel processo di creazione del valore e le attività produttive possano concorrere allo sviluppo sostenibile.
B Corp e Benefit Corporation
Nel 2006 nasce negli Stati Uniti B Lab Inc., organizzazione non profit che promuove la costituzione di un movimento globale che guarda al business come forza positiva, per creare una prosperità durevole e condivisa per la società. B Lab ha creato uno strumento di certificazione – la certificazione B Corp – che attesta le performance economiche, sociali e ambientali dell’azienda, prendendo in considerazione, oltre al business model, cinque macroaree: governance, comunità, persone, ambiente e clienti.
A partire dall’esperienza di B Lab, viene sviluppata in alcuni Stati americani una legislazione specifica che decreta la nascita delle Benefit Corporation. Si tratta di imprese che accolgono il paradigma B Corp incorporandolo liberamente, e in base alle proprie specificità, nell’oggetto sociale.
L’Italia è stato il primo Stato sovrano ad aver accolto questo nuovo modello.
Legge di Stabilità 2016 e Società Benefit
La Legge n. 208/2015 (Legge di Stabilità 2016) introduce nell’ordinamento italiano la Società Benefit (SB). Si tratta di una nuova qualifica aziendale per quelle società a fini di lucro che, nell’esercizio di un’attività economica, oltre allo scopo di dividerne gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente… nei confronti degli stakeholder.
Una Società Benefit, dunque, acquisisce un duplice scopo, che deve essere opportunamente bilanciato e perseguito dagli amministratori: finalità profit (creare e dividere utili) e benefit (generare beneficio per i portatori d’interesse).
Costituzione o trasformazione in Società Benefit
Tutte le società disciplinate dal libro V, titoli V e VI del Codice Civile (società di persone, di capitali, cooperative e mutue assicuratrici) possono adottare la qualifica di Società Benefit – con esclusione delle imprese individuali, delle cooperative sociali e delle imprese sociali – sia in fase di prima costituzione sia attraverso una trasformazione.
A tale scopo sono necessarie le seguenti azioni:
- definizione di uno o più obiettivi di beneficio comune (perseguimento di effetti positivi, o riduzione di impatti negativi, nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti ed associazioni ed altri portatori di interesse);
- incorporazione nell’oggetto sociale dello Statuto (atto costitutivo o contratto sociale) degli obiettivi di beneficio comune, seguendo le regole che ne disciplinano la modifica in base alla differente natura giuridica.
Obblighi per le Società Benefit
Oltre all’obbligo di bilanciare scopo profit e benefit, ogni anno la Società Benefit è tenuta alla pubblicazione di una Relazione d’Impatto. Un documento che:
- illustra agli stakeholder le azioni compiute rispetto agli obiettivi di beneficio comune
- definisce i propositi per l’esercizio successivo
- valuta l’impatto complessivo dell’impresa, dal punto di vista organizzativo e dei rapporti con gli stakeholder
La legge prevede anche l’opportunità di nominare un Responsabile d’Impatto, figura che coadiuva l’organo amministrativo nel perseguimento delle finalità benefit e nell’attività di rendicontazione.
Da sottolineare che la Società Benefit che non si orienta al beneficio comune è soggetta alle disposizioni in materia di pubblicità ingannevole e alle disposizioni del codice del consumo.
Vantaggi del modello societario benefit
Il movimento delle Società Benefit è in rapida crescita nel nostro Paese e a livello internazionale.
Bilanciare la logica del profitto equilibrando l’interesse dei soci con quello degli altri portatori di interesse rappresenta per ogni impresa un’opportunità promozionale in ottica di differenziazione, crescita, competitività.
Gli operatori finanziari e i mercati in genere valutano questo approccio alla creazione di valore e alla trasparenza come virtuoso, in quanto sinonimo di una visione imprenditoriale responsabile e di una gestione dei rischi più attenta.
Il Codice degli Appalti prevede esplicitamente premialità per le imprese che generano impatti positivi. Anche alla luce degli orientamenti europei sulla rendicontazione non finanziaria e sulla finanza sostenibile, vi sono indubbi vantaggi nell’adottare un modello che, per sua natura, implica l’integrazione strategica della sostenibilità.
La domanda a questo punto sorge spontanea: “Se non per vincoli normativi o per impulsi di mercato, fino a quando sarà possibile fare impresa profit senza contemperare allo stesso tempo uno scopo benefit?”
Andrea De Colle – Sustainability & CSR Project Manager Associazione Animaimpresa