Il mondo delle criptovalute è in continua evoluzione e, di pari passo con le numerose notizie e innovazioni tecnologiche, emergono anche tutte le questioni fiscali ad esse correlate. In questo scenario, proprio in questi giorni una notizia importante ha catturato l’attenzione degli appassionati e degli investitori in criptovalute: la proroga del pagamento dell’imposta sostitutiva sulle cripto-attività. Vediamo più in dettaglio.
Inizialmente fissata per il 30 giugno, la scadenza per il pagamento dell’imposta sostitutiva sulle cripto-attività sarà estesa alla data del 30 settembre, offrendo ai contribuenti italiani un respiro in più per adempiere ai propri obblighi fiscali.
Con una nota dello scorso 13 giugno 2023 il Ministero dell’Economia e delle Finanze informa che con un provvedimento di prossima pubblicazione, verrà prorogata dal 30 giugno al 30 settembre l’imposta sostitutiva sulle cripto-attività.
Come ormai noto, la legge di bilancio 2023 (Legge 29 dicembre 2022, n. 197) per rispondere all’esigenza di regolamentare il mondo delle criptovalute, è intervenuta nel tentativo di offrire una disciplina organica della materia.
Come primo step, con la legge di bilancio 2023 viene data una definizione di “cripto-attività”, ossia “una rappresentazione digitale di valore o di diritti che possono essere trasferiti e memorizzati elettronicamente, utilizzando la tecnologia di registro distribuito o una tecnologia analoga”.
Quindi, i commi da 126 a 147 della legge di bilancio 2023 hanno disciplinato le regole per la tassazione delle operazioni riguardanti le cripto-attività e la loro valutazione. Facciamo una breve sintesi relativamente a ciò che interessa il tema di oggi.
Viene previsto di procedere alla rideterminazione del valore delle cripto-attività possedute alla data del 1° gennaio 2023, pagando un’imposta sostitutiva del 14% entro il 30 giugno 2023, in unica soluzione o in tre rate annuali di pari importo.
In riferimento alle cripto-attività detenute alla data del 31 dicembre 2021, la legge di Bilancio 2023 dà la possibilità di sanare le irregolarità commesse violando le norme sul monitoraggio fiscale e senza dichiarare gli eventuali redditi derivanti da quelle attività.
I commi 134 e 135 della legge di Bilancio 2023 prevedono che l’imposta sostitutiva è versata in un’unica soluzione entro il 30 giugno 2023 o in un massimo di tre rate annuali di pari importo, a partire dal 30 giugno 2023.
Sull’importo delle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi nella misura del 3% annuo, da versare contestualmente a ciascuna rata. L’imposta sostitutiva può anche essere compensata con i crediti di altri tributi tramite modello di pagamento unificato F24.
Questa proroga non solo rappresenta un’opportunità per coloro che si occupano di cripto-attività, ma indica anche un riconoscimento da parte dell’Amministrazione finanziaria dell’importanza di adeguarsi ai rapidi cambiamenti dell’attuale panorama finanziario digitale e la difficoltà anche da parte della stessa Amministrazione finanziaria a gestire una materia nuova e complessa come quella delle criptovalute.
Ricordiamo inoltre che, alla data odierna non è ancora stato emanato il provvedimento attuativo che permetterà di regolarizzare le cripto-attività non dichiarate fino al periodo d’imposta 2021.
La legge di bilancio 2023 prevede infatti la possibilità di presentare un’istanza di emersione per i contribuenti che non hanno indicato nella propria dichiarazione dei redditi le cripto-attività detenute entro il 31 dicembre 2021.
Antonino Salvaggio – Centro Studi CGN