Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, unitamente alla Fondazione nazionale di ricerca dei commercialisti, ha pubblicato i due documenti di grande interesse per le professioni giuridico-contabili: Assetti organizzativi, amministrativi e contabili: profili civilistici e aziendalistici e Assetti organizzativi, amministrativi e contabili: check-list operative.
Si tratta di documenti che si incardinano nell’ambito del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza che prevede, con la modifica dell’art. 2086, secondo comma, c.c., il dovere generale dell’imprenditore individuale e collettivo di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa. Tali assetti devono ritenersi adeguati anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi di impresa e della perdita della continuità aziendale.
La prima parte dell’elaborato si focalizza sugli aspetti civilistici della materia, esaminati anche alla luce di recenti pronunce che hanno sottolineato la necessità di definire un’appropriata struttura organizzativa, di attivare procedure formalizzate e dotarsi di flussi informativi e strumenti contabili che possano anche consentire la rilevazione tempestiva della crisi di impresa.
La seconda parte sviluppa queste tematiche sotto una prospettiva di tipo aziendalistico, fornendo indicazioni e spunti per la realizzazione di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili, facendo riferimento ai principali framework in materia di risk management, corporate governance e gestione delle risorse finanziarie.
Il secondo documento contiene alcune check list che si pongono l’obiettivo di orientare le imprese, i loro organi e i loro consulenti a valutare criticamente gli aspetti che generalmente descrivono le dimensioni organizzativa, amministrativa e contabile delle aziende, senza prefiggersi di rappresentare di per sé in maniera dogmatica le modalità di esercizio dei controlli da esercitare.
Le liste di controllo devono essere utilizzate in modo da giungere a una valutazione consapevole degli assetti organizzativi, amministrativi e contabili e si interpretano secondo criteri di proporzionalità, nel senso che si rende necessaria una valutazione circa la complessità e la dimensione della realtà aziendale per pervenire a creare modelli personalizzati che siano in grado di tener conto delle specificità aziendali in ragione del settore o mercato di riferimento nonché delle attività concretamente svolte.
Rispetto ai contenuti, il documento presenta tre check-list relative alla valutazione degli assetti (organizzativo, amministrativo e contabile), precedute da due indagini (step) utili alla comprensione del modello di business. Le schede contengono domande alle quali è possibile rispondere con SI/NO/Non Applicabile che si completa con spazi dedicati a Note e Commenti.
La valutazione dell’adeguatezza dell’assetto organizzativo passa attraverso la verifica di un organigramma per poi accertare la presenza del funzionigramma e del mansionario.
Gli assetti amministrativi sondano gli organi societari: da quello esecutivo nelle sue varie configurazioni e attribuzioni di deleghe alla presenza dell’organo di controllo e alla presenza della funzione di revisione.
L’adeguatezza dell’assetto contabile punta a verificare le modalità di tenuta, se interna o esterna, i tempi di aggiornamento nonché la produzione di resoconti, analisi e indicatori finalizzati a poter esprimere un giudizio sulla sua efficienza e funzionalità, considerando i rischi esistenti nelle varie aree operative aziendali.
Nicolò Cipriani – Centro Studi CGN