Dal Parlamento Europeo arriva il via libera alla direttiva “Energy performance of building directive” nota comunemente come Direttiva case green. Il testo, una volta che avrà ricevuto l’approvazione formale del Consiglio, sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
La finalità dichiarata è quella di raggiungere l’obiettivo emissioni zero entro il 2050, attraverso la riqualificazione del patrimonio edilizio europeo e il miglioramento dell’efficienza energetica correlata.
Tutti i paesi membri dovranno definire dei piani per la riduzione dei consumi del loro patrimonio edilizio in modo da garantire una riduzione dei consumi energetici di almeno il 16% (rispetto al 2020) entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Per gli edifici non residenziali, il 16% di quelli con le peggiori prestazioni sarà destinato alla ristrutturazione entro il 2030 e il 26% entro il 2033. Una sfida impegnativa per tutti, ma soprattutto per l’Italia che ha circa il 50% degli immobili privati costruiti prima del 1970. Non solo, l’impatto più forte avverrà nei prossimi anni soprattutto sui bonus casa, visto che spariranno le agevolazioni correlate a investimenti in apparecchi che funzionano a metano.
Di seguito si riporta una sintesi per punti delle principali novità introdotte dalla direttiva:
– edifici: tutti gli edifici nuovi dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2030. Per quelli di proprietà pubblica la scadenza è fissata al 2028;
– pannelli solari: ci sarà l’obbligo di installazione di pannelli solari su tutti i nuovi edifici pubblici e sarà progressivo, dal 2026 al 2030;
– caldaie a gas: i paesi membri avranno tempo fino al 2040 per salutare definitivamente le caldaie a combustibili fossili. Dal 2025 saranno aboliti tutti i sussidi per la caldaie autonome a combustibili fossili;
– esenzioni: i governi nazionali potranno esentare gli edifici storici e agricoli, le chiese e i luoghi di culto, gli immobili a uso militare e quelli utilizzati solo temporaneamente.
Come viene sottolineato dagli esperti del settore, la direttiva va presa come una grande occasione da sfruttare. Il Governo Nazionale dovrà predisporre una Piano Nazionale coerente che metta ordine sui vari bonus e agisca su tutte le leve a disposizione.
Giovanni Fanni – Centro Studi CGN