L’Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione n. 28 del 31 maggio 2024, ha istituito i codici tributo per il recupero dei bolli sulle fatture elettroniche a seguito dei controlli automatizzati.
Come noto, sulla base dei dati presenti negli elenchi A e B, l’Agenzia delle Entrate procede al calcolo dell’imposta di bollo dovuta per il trimestre di riferimento e ne evidenzia l’importo nell’area riservata del portale “Fatture e corrispettivi”.
Il versamento può essere eseguito facilmente indicando sull’apposita funzionalità web del portale “Fatture e corrispettivi” il proprio IBAN, sul quale viene così addebitato l’importo dell’imposta di bollo dovuta. Nel caso di ritardo rispetto alla scadenza prevista, la procedura consente il pagamento della sanzione e degli interessi previsti per il ravvedimento operoso.
Ovviamente, in caso di omesso o carente pagamento rispetto all’importo dovuto, l’Agenzia trasmette al contribuente una comunicazione finalizzata al recupero dell’imposta con sanzioni e interessi.
Con la Risoluzione n. 28 vengono pubblicati i seguenti codici tributo per consentire il versamento dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche e dei relativi interessi e sanzioni, dovuti a seguito del controllo automatizzato di cui all’art. 2 del Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 4 dicembre 2020:
- “A400” denominato “Imposta di bollo sulle fatture elettroniche – articolo 2 del decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del 4 dicembre 2020 – Controllo automatizzato”;
- “A401” denominato “Imposta di bollo sulle fatture elettroniche – articolo 2 del decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del 4 dicembre 2020 – Controllo automatizzato – sanzioni”;
- “A402” denominato “Imposta di bollo sulle fatture elettroniche – articolo 2 del decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del 4 dicembre 2020 – Controllo automatizzato – interessi”.
In sede di compilazione del modello F24, i codici tributo sono esposti nella sezione “Erario”, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a debito versati”, con l’indicazione nei campi “codice atto” e “anno di riferimento”, nel formato “AAAA”, delle informazioni reperibili all’interno delle comunicazioni inviate telematicamente dall’Agenzia delle Entrate.
Giovanni Fanni – Centro Studi CGN