Le lettere di compliance inviate lo scorso anno ai forfettari per segnalare potenziali anomalie sul quadro RS del modello dei redditi per l’anno 2021 non hanno avuto un grande seguito.
Ad evidenziare il fatto che in pochissimi hanno risposto agli inviti dell’amministrazione è stata la Corte dei Conti, nella relazione sul rendiconto generale dello Stato 2023.
Come noto, nel quadro RS del Modello Redditi PF gli esercenti attività d’impresa sono tenuti alla compilazione dei righi da RS375 a RS378:
Mentre gli esercenti attività di lavoro autonomo esclusivamente il rigo RS381:
Visto lo scarso appeal che negli anni aveva avuto questa parte del modello dichiarativo, l’Agenzia delle Entrate aveva annunciato, con il Provvedimento n. 325550/2023, l’invio di una serie di inviti alla compliance indirizzati ai contribuenti forfettari che avevano lasciato in bianco i righi di cui sopra.
Provvedimento che poi aveva avuto seguito concreto nei giorni successivi con una serie di inviti alla compliance inviati ai forfettari, tramite i quali l’amministrazione segnalava la possibile anomalia nel modello redditi PF 2022 (redditi 2021) e invitava i contribuenti a regolarizzare la propria posizione tramite ravvedimento operoso, presentando dichiarazione integrativa e beneficiando così delle sanzioni ridotte.
La reazione delle associazioni di categoria non fu tenera, recuperare le informazioni sui consumi per i professionisti andando a ritroso nel 2021 non è cosa facile. Inoltre molti contribuenti forfettari hanno aderito al regime agevolato senza sottoscrivere l’adesione per la conservazione dei dati relativi alle fatture ricevute nel portale “fatture e corrispettivi” dell’Agenzia delle Entrate, per cui non hanno avuto la benché minima possibilità di verificare se effettivamente avevano sostenuto spese per servizi telefonici, per energia elettrica o per carburante dell’auto da indicare poi nel rigo RS381 del modello redditi.
Ma quanti sono i contribuenti che hanno risposto alle lettere?
Secondo la Corte dei Conti sono state oltre 505.000 le lettere inviate e soltanto 22.127 (il 4,4%) i modelli redditi integrativi presentati con la correzione del quadro RS auspicata dall’amministrazione. C’è tempo sino al 30 novembre 2024 per correggere il tiro senza sanzioni. Anche se presumibilmente, vista la scarsità di reazioni avute finora, sarà difficile che chi non ha risposto finora lo farà entro la data sopra citata.
Giovanni Fanni – Centro Studi CGN