La Legge di Bilancio per il 2024 ha introdotto alcune disposizioni volte a rafforzare le misure di contrasto al lavoro irregolare nell’ambito del lavoro domestico.
Il lavoro domestico, infatti, è un settore caratterizzato da una significativa presenza di rapporti di lavoro irregolari.
La nuova disciplina, introdotta con la Legge 30 dicembre 2023, n. 213, mira a contrastare il lavoro irregolare nel settore domestico, rafforzando lo scambio di dati e informazioni tra Agenzia delle Entrate e Inps.
Nello specifico, al fine di contrastare l’evasione fiscale e contributiva nel lavoro domestico, l’Agenzia delle Entrate e l’Inps, con modalità che saranno definite d’intesa tra loro, dovranno realizzare la piena interoperabilità delle banche dati per lo scambio e l’analisi dei dati, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie digitali avanzate.
Inoltre, per favorire l’adempimento spontaneo e, dunque, ridurre l’incidenza dei rapporti di lavoro irregolari nel settore domestico, l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione del contribuente i dati e le informazioni acquisiti sulla base della cooperazione con l’istituto previdenziale.
N.B. L’amministrazione finanziaria utilizzerà tali dati anche per la predisposizione della dichiarazione precompilata e per la segnalazione al contribuente di eventuali anomalie riscontrate.
Di pari passo aumenteranno anche i controlli sui dati retributivi e contributivi da parte degli stessi istituti coinvolti. Infatti, Agenzia delle Entrate e Inps dovranno effettuare attività di analisi del rischio e controlli sui dati retributivi e contributivi, anche comunicati in fase di assunzione dal datore di lavoro tramite la comunicazione obbligatoria preventiva da inviare all’Inps, e realizzano interventi volti alla corretta ricostruzione della posizione reddituale e contributiva dei lavoratori domestici, con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.
Le autorità competenti, come l’Inps e l’Agenzia delle Entrate, al fine di effettuare una maggiore attività di vigilanza e controllo per monitorare e verificare la regolarità dei rapporti di lavoro domestico, dispongono di strumenti avanzati che permettono l’analisi incrociata di dati fiscali e contributivi.
Infatti, un aspetto cruciale della normativa consiste proprio nel miglioramento del dialogo e della cooperazione tra l’Agenzia delle Entrate e l’Inps.
Lo scambio di dati e informazioni risulta infatti di fondamentale importanza per individuare tempestivamente le irregolarità e per garantire una maggiore corretta applicazione delle disposizioni che regolamentano il lavoro domestico.
Dalle disposizioni introdotte si evince, dunque, l’intento del Legislatore, che consistono nella regolarizzazione dei rapporti di lavoro, favorendo la formalizzazione dei contratti di lavoro domestico, con conseguente riduzione dell’incidenza del lavoro nero nel settore, e nella tutela dei lavoratori.
Francesco Geria – LaborTre Studio Associato