Nella riunione del 30 agosto 2024, il Consiglio dei Ministri ha approvato in esame definitivo un Decreto legislativo relativo al recepimento della direttiva (UE) 2022/2464, che modifica il regolamento (UE) n. 537/2014, la direttiva 2004/109/CE, la direttiva 2006/43/CE e la direttiva 2013/34/UE per quanto riguarda la rendicontazione societaria di sostenibilità, e per l’adeguamento della normativa nazionale.
Rendicontazione di sostenibilità: con la CSRD nuove sfide anche per le PMI
Nel comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n.92 si mette in risalto che il decreto legislativo di recepimento della direttiva 2022/2464/UE (CSRD), prevede in particolare l’estensione alle Piccole e medie imprese (diverse dalle microimprese) degli obblighi di reporting non finanziario, già a carico delle imprese di grandi dimensioni, e la sostituzione della rendicontazione non finanziaria con la rendicontazione di sostenibilità, che consiste in «informazioni necessarie alla comprensione dell’impatto dell’impresa sulle questioni di sostenibilità e del modo in cui tali questioni influiscono sull’andamento dell’impresa, sui suoi risultati e sulla sua situazione».
Precisione, chiarezza, completezza: le parole chiave della CSRD
L’obiettivo perseguito è quello di diffondere a un’ampia platea di investitori e stakeholders informazioni e dati sulla sostenibilità aziendale, a livello di singola legal entity o di gruppo, che rispondano ai caratteri della precisione, chiarezza, standardizzazione e completezza. Più nello specifico, si intende «garantire che le imprese comunichino le informazioni di carattere non finanziario agli utenti che ne hanno bisogno e che tali informazioni siano pertinenti, confrontabili, attendibili, facilmente accessibili e utilizzabili, diminuendo così anche i costi superflui per i redattori».
Ciò servirà agli investitori, ai finanziatori e a tutti i soggetti interessati a intrattenere relazioni d’affari con l’impresa, di valutare al meglio i differenti rischi per la sostenibilità e il loro impatto sulla continuazione dell’attività aziendale, sul business e sugli investimenti.
CSRD: un’applicazione graduale ma sempre più ampia
L’applicazione del dettato normativo in materia di sostenibilità avverrà in maniera graduale nel tempo a seconda della diversa tipologia di imprese destinatarie. Più nel dettaglio, a decorrere dall’esercizio finanziario che inizia il:
- 1° gennaio 2024 per le grandi imprese e per le imprese madri di grandi gruppi, con oltre 500 dipendenti (anche su base consolidata) e che siano enti di interesse pubblico (soggetti già tenuti destinatari dell’obbligo di pubblicare la dichiarazione non finanziaria ai sensi del regime previgente);
- 1° gennaio 2025 per tutte le grandi imprese e società madri di grandi gruppi diverse da quelle di cui al punto i.;
3. 1° gennaio 2026 per le piccole e medie imprese con strumenti finanziari ammessi alla negoziazione su mercati regolamentati, enti creditizi piccoli e non complessi e le imprese di assicurazione captive e le imprese di riassicurazione captive;
4. 1° gennaio 2028 per imprese di Paesi terzi.
Filippo Zanin – Centro Studi CGN
Professore Associato Economia Aziendale Università degli Studi di Udine