Fenomeni di evasione fiscale e abuso di fondi pubblici alla lente della UIF italiana

Nel Rapporto Annuale 2023 l’UIF – Unità d’informazione finanziaria per l’Italia – mette in luce, tra l’altro, i dati rilevati nelle aree di rischio degli illeciti fiscali e dell’abuso di fondi pubblici.

Il Rapporto Annuale UIF 2023 rileva che il valore complessivo delle S.O.S. ammonta a 103,4 miliardi di euro, con una maggiore concentrazione nella fascia di importo compresa tra € 50.001 e € 500.000.

grafico importi SOS Rapporto Annuale 2023 UIF

Le S.O.S. afferenti l’ambito fiscale costituiscono il 19% del flusso segnaletico complessivo, di cui ben il 29%, riguarda frodi nelle fatturazioni.

Da un’analisi condotta su 98 imprese di cui negli anni 2018/2020 è stata accertata – in sede giudiziale (Cassazione penale) – la natura di “cartiera” (intendendosi per tale un soggetto economico privo di struttura produttiva e organizzativa) è stato rilevato che, esse, in media:

  • Si trasferiscono in un’altra provincia al trascorrere di 2,9 anni;
  • Ricadono nella fase di liquidazione/scioglimento al trascorrere di 5,3 anni,
  • Subiscono il primo evento giudiziario al trascorrere di 6,4 anni;
  • Si cancellano dal Registro delle Imprese dopo 9,4 anni.

Nell’ambito del PNRR invece, il flusso segnaletico è caratterizzato da segnali di anomalia nella fase di accesso e/o di utilizzo delle risorse pubbliche a sostegno delle imprese, nella maggior parte dei casi, per l’utilizzo diverso dagli scopi previsti.

Le S.O.S. hanno evidenziato la configurazione di ampie reti di imprese beneficiarie collegate a vario titolo ed anche diffusamente contigue ad ambienti della criminalità organizzata. Questa tipologia di S.O.S. sono state inviate principalmente da uffici della PA, ma a tutti gli interessati è stato raccomandato di canalizzare le informazioni utili in ciascuna delle “missioni” del PNRR avvalendosi delle apposite codifiche istituite con il Comunicato del 29 maggio 2023. Si legga, a questo proposito, l’articolo pubblicato su Fisco7 il 15.6.2023.

Sul fronte dei finanziamenti assistiti da garanzia pubblica, si evidenzia che le modalità semplificate, spesso  svolte con procedure completamente automatizzate che consentono l’erogazione in tempi brevissimi, comportano un monitoraggio stretto del successivo andamento dei flussi finanziari oltre che l’implementazione di adeguati presidi di rilevazione di anomalie che possono emergere nel corso della durata dei finanziamenti.

Infatti queste procedure di erogazione di finanziamenti garantiti, comportano una frammentazione delle varie fasi rispetto ai soggetti che intervengono, che accentuano la rischiosità sotto il profilo antiriciclaggio anche per l’assenza di una visione globale e continuativa dell’intero processo e del coordinamento dei vari soggetti coinvolti.             Pertanto vanno adeguatamente rafforzati i presidi sia nella fase di accesso ai finanziamenti (per un’efficace profilatura della clientela anche per la coerenza coi benefici richiesti) sia nei flussi successivi all’erogazione (per la coerenza della destinazione della somme ricevute, con le iniziali finalità).

Per la “collaborazione attiva” dovuta, ai soggetti obbligati, tra i quali rientrano i Commercialisti, gli Esperti contabili e i Consulenti del lavoro, non resta che svolgere al meglio possibile la procedura di “adeguata verifica della clientela” per poi attenzionare, lungo la durata del rapporto professionale, ogni possibile anomalia che potrebbe essere passibile di essere trasmessa alla UIF (art. 35 D. Lgs. n.231/2007).

 

Giuseppina Spanò – Centro Studi CGN